“A Sea Of Troubles”: un disco di rovente garage rock per un’estate da vivere sul filo del rasoio. Ce lo regalano i Dead Visions, un quintetto bello tosto nato un paio di anni fa in Toscana e capeggiato nientepopodimeno che da Francesco Mandelli. L’attore ed ex vj di MTV non ha mai nascosto la sua passione per la buona musica in generale e il britpop più nello specifico. Ricordo che fu proprio da lui, ai tempi in cui conduceva Videoclash, che venni a sapere della tragica fine di Jon Lee, il batterista dei Feeder suicidatosi all’inizio del 2002.

Oggi sembra che i suoi gusti si siano spostati verso l’altra sponda dell’Atlantico, dalle parti di Detroit. Il debutto dei Dead Visions è infatti legato a doppio filo con la più nobile tradizione garage statunitense. I punti di riferimento sono tanti, tutti di assoluto livello: dai classici Cramps, Stooges e The Gun Club ai più recenti (si fa per dire) Dead Moon e The Jon Spencer Blues Explosion.

Da maestri di tale calibro i Dead Visions recuperano l’amore per i suoni più sporchi, grezzi, tesi ed energici; la decisione di registrare tutti i dieci brani in presa diretta non può quindi che considerarsi vincente. La musica esce fuori dalle casse con la potenza di un live sudato e affollato; certo, si sta un po’ stretti e manca il fiato, ma ci si diverte dall’inizio alla fine. Anche perchè ai Dead Visions piace spaziare e aggiungere al loro garage rock ingredienti sempre diversi.

“Dust”, a metà  strada tra rockabilly e Arctic Monkeys, apre il disco catapultandoci immediatamente nel mood giusto. “To Love Who Burns”, “We Belong To Each Other”, “Lost Train” e la fulminante “Dead Visions” hanno l’odore aspro del punk impregnato del fumo di sigaretta. Con il fischio morriconiano che fa da sottofondo a “Death Knocks On My Door” ci si avvicina a qualcosa di simile al country; i riff della viscidissima “Boys & Girls” sono invece luridi e appiccicosi come quelli del miglior pub rock britannico.

In neanche mezz’ora, il Nongio e i suoi compari ““ i chitarristi Cesar P. Bigelow e Federico Giammattei, il bassista Carlo Alberto Maria Rossi e il batterista Sergio Innocenti ““ ci offrono uno sfrenato viaggio da Los Angeles a Londra, a bordo di una vettura vintage ma perfettamente funzionante.

Credit Foto: Iacopo Bigagli