Alex Lynn in arte Alex The Astronaut è una musicista in bilico tra due continenti. Australiana di nascita ha traslocato negli Stati Uniti con una borsa di studio per abilità  calcistiche, si è laureata in matematica e contemporaneamente ha scoperto il lato musicale del proprio carattere iniziando a scrivere canzoni accompagnata dalla fida chitarra.

Detta così sembrerebbe la più classica delle storie che riguardano musicisti promettenti, down under e non, da Courtney Barnett (a cui Alex viene spesso paragonata) in poi. Non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze però: l’astronauta Lynn è cresciuta molto, grazie a due EP (“To Whom It May Concern”, “See You Soon”) e diversi singoli di successo con il supporto della storica radio aussie triple j e di Elton John che ha passato “Not Worth Hiding” nel suo programma su Beats 1.

Sa scrivere melodie fresche e genuine Alex Lynn, vivaci e tendenzialmente ottimiste, orecchiabili (quasi impossibile non canticchiare “Happy Song” dopo averla sentita) ma non prive di un lato oscuro come dimostrano “Lost” e “I Like To Dance” che parla di violenza domestica, di quando le cose sembrano andar bene e poi improvvisamente non più.

Piano, chitarra, una bella batteria trascinano quadretti solo apparentemente leggeri come “Split The Sky” col suo riferimento divertente a Harry Potter e “I Didn ´t Know” mentre il lato più intimo, confessionale di Alex emerge in “Caught in the Middle”, ” San Francisco”, “Banksia” e nell’intensa “Christmas in July” con una linea vocale veramente interessante.

“The Theory Of Absolutely Nothing” ha il sapore dei vent’anni e dei mille dubbi che caratterizzano quella fase della vita in cui capire se stessi è una priorità  che non può attendere oltre. Energico, con un’anima fortemente indie (“I Think You ´re Great” docet) mostra un talento promettente.