Paul Epworth, famoso produttore che ha fatto la fortuna di artisti molto diversi come Adele, Coldplay, Bloc Party, Florence + The Machine, Maximo Park, The Futureheads, pubblica il suo primo disco solista. Difficile chiamarlo esordio vista l’esperienza accumulata in altre vesti, ma comunque un album accolto con curiosità . Figlio in verità  di un contratto discografico firmato ben dieci anni fa e poi sfumato, perchè quei primi brani non erano abbastanza buoni a detta di Epworth .

Discorso diverso per “Voyager”: un concept album dedicato allo spazio tra realtà  e fantascienza nato dopo ripetuti ascolti di Sun Ra, Khruangbin, The Comet Is Coming. Influenze quindi molto diverse da quelle ben evidenti nei lunghi anni passati a lavorare su musica d’altri. Dominano jazz, hip hop, elettronica con un pizzico di prog e funk in una fusione indubbiamente ingegnosa.

Stellare il cast degli ospiti: Jay Electronica, Vince Staples, Ty Dolla $ign, Lianne La Havas e Kool Keith solo per citarne alcuni, oltre a tre fidati collaboratori: Harry Edwards, Riley MacIntyre e il tastierista Nikolaj Torp Larsen. E’ un MC non molto conosciuto di nome Ishmael in realtà  a farla da padrone, presente in quasi ogni brano e capace di sfoderare insospettabili doti eclettiche per seguire il capitano Paul nel suo viaggio tra le stelle.

Numerosi samples (Dusty Springfield, Sun Ra, Jerry Goldsmith) convivono più che bene con momenti tra il mormorio e la meditazione in cui Epworth legge libri sull’ ayahuasca, quando non è impegnato a scegliere pezzi pregiati della sua collezione di sintetizzatori d’epoca da suonare e mettere in mostra. Il risultato è un album ipnotico, ambizioso, un filino ridondante ma grintoso.

Credit foto: Alex Waespi