La storia dei Mother’s Cake inizia a fine 2008, quando i tre si incontrano per la prima volta per suonare insieme ad Arzl In Pitztal, una piccola cittadina nelle Alpi Tirolesi: da allora la band austriaca ha pubblicato un EP, tre LP e due live-album, mentre questo weekend è arrivata la loro quarta prova full-length, realizzata dalla Membran Media di Amburgo.

Prodotto con l’aiuto di Raphael Neikes e Manuel Renner dello Studio Ueberlärm di Mannheim, il nuovo disco è stato registrato in alcune sessioni durate 72 ore in cui il gruppo tirolese non ha mai preso una pausa per respirare, conservando le energie per liberarle in studio.

Con questo nuovo LP i Mother’s Cake tengono alta l’attenzione degli ascoltatori muovendosi tra numerosi generi e il risultato è sicuramente interessante sin a partire dal primo singolo, “Toxic Brother”, rilasciato lo scorso maggio: un garage-rock dai riff molto pesanti e dal drumming altrettanto heavy, che spinge il gruppo austriaco verso la follia, ma senza dimenticare le sensazioni melodiche. I primi termini di paragone che ci tornano alla mente sono gli Osees di John Dwyer e soprattutto gli australiani King Gizzard And The Lizard Wizard.

“I’m Your President” dalla strumentazione funk-punk ci ricorda i Red Hot Chilli Peppers, mentre i vocals incazzati del frontman Yves Krismer si avvicinano di più ai toni duri e potenti dei Rage Against The Machine.

Molto classica la gentile ballata “Love Your Smell” che ha un non so che di Aerosmith e sembra piazzata appositamente lì nel centro del disco per farci rifiatare per qualche momento.

Assai particolare, invece, “Cybernova”, che ““ dopo un lungo intro strumentale space-rock dai beat elettronici ““ diventa più sognante e perfino raffinata.

“Hit On Your Girl” poi si muove su nostalgici territori dance con ritmi funky e assolutamente irresistibili (Prince anyone?), mentre “The Beetle” devia verso lo psych-rock con potenti riff che sembrano provenire dagli anni ’70.

Un disco davvero variegato e ricco di energia e intensità  questo “Cyberfunk” che, in tre quarti d’ora, ci sa esaltare più di una volta: viste le premesse fissate su disco, sarà  sicuramente eccitante poter ascoltare anche dal vivo la band tirolese, non appena la crisi sanitaria sarà  terminata.