Continua l’evoluzione di James Blake che l’anno scorso con l’uscita del quarto album “Assume Form” aveva decisamente ammorbidito il suo sound, spostandosi in territori più pop rispetto ai tre dischi precedenti. Questo 2020 ha visto Blake adattarsi con un certo dinamismo alle mille limitazioni subite dal mondo della musica tra concerti su Instagram e cover, a cui si aggiungono ora quattro brani nuovi nuovi raccolti in un EP.

Formato breve, sedici minuti appena che segnano un deciso riavvicinamento all’elettronica in versione però decisamente più melodica rispetto al disco d’esordio o a “Overgrown”. Ripetere quanto fatto in passato non è mai stata un’opzione praticabile per quello che qualche anno fa veniva presentato ed etichettato con troppa facilità  come il “sad boy” della musica inglese.

Affiancato dalla partner Jameela Jamil nelle vesti di produttrice, da Dominic Maker dei Mount Kimbie e Erick The Architect dei Flatbush Zombies, James Blake mischia ancora una volta le carte regalando quattro brani dal carattere molto diverso. Assenti i singoli di recente uscita (“You’re Too Precious” e “Are You Even Real?”) l’attenzione viene catturata dal tono elettro pop di “I Keep Calling”, dal minimalismo pulsante di “Before” e “Do You Ever”, mentre “Summer Of Now” è una ballata che torna a cimentarsi con l’R&B sporcato di elettronica.

Non è più un ragazzo triste, forse non lo è mai veramente stato James Blake . L’impressione è che un passo alla volta, grazie a passi anche piccoli come questo, stia riuscendo a diventare l’artista che vuole essere: libero e lontano dalle aspettative altrui, in continuo mutamento, fedele solo a se stesso.

Credit foto: Amanda Charchian