Nuovo adattamento (prodotto da Netflix, ma senza risentire troppo delle problematiche che di solito il caso porta con se) della celebre piece teatrale (e poi di Broadway) queer di Mart Crowley, “The Boys In The Band” è una messa in scena frizzante e dai dialoghi serratissimi, che può contare su un cast (che mescola volti famosi e meno famosi) davvero in stato di grazia.

Pur risentendo (come del resto molti altri adattamenti da teatro) della strettezza di un set quasi unico, la presenza di alcuni personaggi ipercinetici e i colori dei loro meravigliosi costumi dei tardi anni ’60 ne alleggeriscono l’effetto. In questo modo, anche una trama originale soltanto negli anni ’60 (e già  portata sullo schermo nel 1970 da Friedkin) lascia seguirsi con interesse e partecipazione.

Grazie alle interpretazioni superbe dell’intero cast, scegliere chi preferire tra i nove variopinti personaggi, per chi di loro parteggiare nei verbosi duelli, nel dramma di quale di essi rispecchiarvi (drammi spesso più universali di quanto l’attivismo LGBT alla base della piece originale lasci prevedere) sarà  davvero difficile.

Io personalmente sono pazzo del permanentato Harold e il suo cowboy di compleanno.