Trovare una definizione capace di confinare il termine “arte” non è possibile; le attività umane, sia da un punto di vista pratico, che concettuale, non conoscono limiti, dunque nemmeno l’arte ne ha. ĀAAA si concentrano, dunque, sul risultato di queste attività, un risultato che è il prodotto delle loro esperienze personali, delle realtà sociali con cui si sono relazionati, dei loro valori spirituali e che ora entrerà in relazione con le nostre esperienze personali, la nostra realtà sociale ed i nostri valori spirituali.

Nel nostro mondo altamente tecnologico è facile realizzare qualcosa “in serie”, sfruttando un modello di riferimento che riproduciamo in modo automatico, affidandoci ad algoritmi di controllo, macchine capaci di eseguirli e processi industriali necessari all’ottimizzazione della produzione. Ma una cosa è il supporto fisico o il processo tecnologico, la cui ripetibilità è ritenuta una caratteristica estranea all’arte ed una cosa, ovviamente, è ciò che definiamo contenuto.

In questo caso il supporto diventa anch’esso contenuto: la copertina metallica è rifinita con cera d’api, il logo è realizzato con uno stencil tagliato a mano copia per copia e poi inciso ad acido muriatico, il vinile stesso è tagliato a mano.

I tre brani, due suite e un breve intermezzo, sono pervarsi da ambientazioni noise-rock, nelle quali gli elementi ciclici e definiti sono causa di angoscia, ma, allo stesso tempo, forniscono l’intelaiatura su cui ordire le proprie peculiari trame, processando non solo elementi puramente musicali, ma attingendo a narrazioni mitologiche, esperienze mistiche, visioni fantastiche, capaci di rompere l’equilibrio strumentale di base ed iniettare la necessaria, salutare ed indispensabile curiosità negli ascoltatori / fruitori, altrimenti, per quanto possa essere interessante il “prodotto” dell’ensemble ĀAAA, ci sarebbe la reale possibilità che tutto possa sprofondare nel mare calmo dell’eccessivo “sperimentalismo”.