La fede è speranza, la disperazione può condurci verso il baratro della follia; ci sono notti in cui il vento del deserto si diverte a diffondere, per le strade del mondo, le storie di uomini e donne che affidarono alla speranza o alla disperazione le loro esistenze, compiendo quell’ultimo decisivo passo oltre le soglie della porta della fede o di quelle della porta della follia.

La trasposizione musicale di queste narrazioni umane assume, sin dal primo brano, un alone mistico ed ipnotico, nel quale le sonorità  di matrice dark ed indie-folk si intrecciano con le ambientazioni epiche degne di una colonna sonora tarantiniana; con le profonde linee vocali di Samantha Stella; con sapori e profumi che richiamano paesaggi remoti e disabitati, ben aldilà  dei confini del mondo conosciuto, laddove i versi e le immagini di William Blake assumono una consistenza fisica e reale, laddove le vibrazioni del violino di Nicola Manzan increspano ed elettrizzano l’aria ed il vento della psichedelia inizia a soffiare, implacabile, verso le nostre città , i nostri palazzi, i nostri effimeri templi di tecnologia e progresso.

Questo vento ostinato nasconde, tra i suoi granelli di polvere, melodie avvolgenti, colori vividi ed immagini fantastiche: gigli candidi, il rosso intenso del sangue, il lontano ricordo dell’azzurro del cielo, prima che esso fosse risucchiato dalle ombre oscure degli spiriti inquieti della notte.

Spiriti che, forse, un tempo erano esattamente come siamo noi adesso, presi da chissà  quali ansie ed angoscie materiali; spiriti, ai quali Nero Kane dedica l’ultima luminosa perla di buio dell’album, affidandola, ancora una volta, alle parole frementi di Samantha Stella, che scorrono nel nostro inconscio, oltrepassano gli argini del quieto vivere costruiti dalla società  di cui siamo parte e si trasformano in una vera e propria preghiera laica affinchè l’ultimo angelo cada su questa Terra arida e si trasformi nel seme di fede e passione capace di far germogliare nuovamente la vita.

Photo by Samantha Stella