Penny Rimbaud (vero nome Jeremy John Ratter, nato a Northwood, Inghilterra nel 1943)   è uno di quei personaggi che trovano il modo di esprimere la propria arte in varie forme, vestendo i panni di poeta, scrittore e pittore. In campo musicale fondò con   Steve Ignorant la punk-rock band Crass, nel lontano 1977, band che si sciolse nel 1984. Da allora Penny ha continuato nel suo percorso musicale come solista e parte dei Crass Collective.

Il suo undicesimo album “Arthur Rimbaud in Verdun” è un viaggio irreale che l’artista inglese immagina di compiere con il suo poeta del cuore, Arthur Rimbaud. Un viaggio attraverso la battaglia più sanguinosa della prima guerra mondiale, quella battaglia che si svolse nel 1916 a cui Rimbaud (quello vero) non avrebbe mai potuto assistere essendo morto nel 1891. In questi brani,   recitati sulla base musicale di sax tenore, Penny riesce ad immaginare le emozioni del poeta e come questi avrebbe potuto reagire a tanto orrore, magari trovando parole che avrebbero insegnato all’umanità  un modo per riuscire a evolversi e non cadere negli stessi errori.

Un percorso più teatrale che musicale anche se l’accompagnamento del sax diffonde note che non sono solo un sottofondo anonimo ma veicolo di emozioni (merito di Evan Parker, Louise Elliott e Ingrid Laubrock).

La guerra distrugge, l’arte crea.

Penny Rimbaud aggiunge un altra piccolo capolavoro alla sua infinita collezione, un artista capace di superare il suo maestro dandogli voce e, di fatto, vita.

Who’s blowing who’s trumpet? Anyway, sounds more like a sax, three of ‘em.

âž”…

Pubblicato da Penny Rimbaud su  Martedì 15 dicembre 2020