è proprio alla fine di quest’anno non convenzionale che i Calexico ci regalano “Seasonal Shift”: un album per abbracciare, in maniera multipla e alternativa, lo spirito delle feste.

L’ultimo lavoro, a detta della band stessa, costituisce più una celebrazione interculturale che un disco natalizio. Joey Burns e John Convertino, infatti, confermano che “Seasonal Shift incarna più un’esaltazione della diversità  e del riunirsi”, un inno gioioso alla comunione umana. Quella sensazione di cerimonia e di necessaria riflessione, unita alla consapevolezza del dover tirare le somme alla fine dell’anno: sono questi gl’ingredienti alla base della ricetta dell’album.

“Seasonal Shift” contiene qualche cover, ma è costituito, per la maggior parte, da brani inediti e interventi di special guests come Bombino, Gisela Joà£o, Gaby Moreno, Nick Urata (DeVotchKa) e Camilo Lara. L’ultimo lavoro dei Calexico è un mix di canzoni della tradizione natalizia, canzoni folk messicane e fado portoghese, il tutto spruzzato di molto entusiasmo e di una buona dose di sincerità  festiva.

“Hear the Bells” è il primo singolo estratto dall’album ed affonda le proprie radici in un genuino mood invernale. Una canzone che, a detta del duo di Tucson, parla di “tradizioni osservate i primi di novembre, quando si fa spazio ai ricordi”. Un bel pezzo festivo, ben confezionato, che ci fa quasi ricordare quella particolare atmosfera dicembrina alla quale siamo abituati in tempi normali.

“Christmas All Over Again”, cover di Tom Petty, è davvero, ma davvero, troppo zuccherosa e forzata. Un passo falso che, purtroppo, lascia piuttosto perplessi dopo il promettente inizio di “Hear the Bells”. Segue la gioiosa ed orecchiabile “Mi Burrito Sabanero”, un’inaspettata escursione tex-mex al ritmo di campanellini natalizi.

“Heart of Downtown” è, probabilmente, il pezzo più travolgente e riuscito dell’album. Il bel sound tipico dei Calexico dà  vita ad un incontro ventoso tra il deserto di Sonora e quello del Niger. Il brano; ovviamente, risulta ulteriormente arricchito dalla presenza della fantastica chitarra di Bombino.

“Seasonal Shift”, title track del disco, è un messaggio di gratitudine ben impacchettato, che vanta un apprezzabile testo sempre in salsa natalizia. “Nature’s Domain”, invece, ha un approccio più soft e notturno e passa nell’album come un fuoco tenue nella neve.

“Happy Xmas (War Is over)” è la cover del classicone rock natalizio per antonomasia. Una versione non particolarmente degna di nota, ma che, fortunatamente, ci risparmia almeno l’insopportabile coro di bambini dell’originale. “Glory’s Hope”, è un pezzo strumentale e buio che riesce nel suo intento evocativo.

“Tanta Tristeza”, cantato con Gisela Joà£o, riesce ad ammaliarci perfettamente a suon di trombe malinconiche e ci trasporta, magicamente, su delle cime innevate molto lontane. “Peace of Mind”, invece, è un altro bel brano, che ci riporta nuovamente al sound dei Calexico al quale siamo abituati.

Purtroppo l’album finisce su due note infelici: “Sonoran Snowball” e “Mi Burrito Sabanero (Reprise)”. Il primo pezzo è uno strano (e fin troppo vivace) esperimento d’hip-hop che pare uscito direttamente da una sit-com di serie B. Non se ne capisce il senso, ed in tutta onestà  i Calexico avrebbero potuto risparmiarsi questo scivolone proprio prima di tirare il sipario sul disco. “Mi Burrito Sabanero (Reprise)”, invece, è un patchwork malriuscito di auguri di natale in varie lingue. Sinceramente, più che un inno alla gioia ed alla magia delle feste, il pezzo ricorda la fine di un party aziendale a tema natalizio su zoom.

Non possiamo parlare di capolavoro assoluto, d’accordo, ma “Seasonal Shif” ha, di sicuro, almeno due meriti. Il primo, probabilmente, è quello di distoglierci la mente da quest’anno disastroso per quasi un’ora. Il secondo, è quello di prestarsi come valida alternativa ai soliti clichès natalizi buonisti e poco inclusivi di cantanti come Mariah Carey e Michael Bublè. Tutto sommato, soprattutto visti i tempi che corrono, direi che non è poco.