Più che un auspicio, è una certezza: la venticinquenne Nilüfer Yanya ha davanti a sé un futuro brillante. Chi l’ha scoperta grazie a “Miss Universe”, il suo fortunato album di debutto, non può non riconoscerne il talento cristallino e vivace. La giovane artista londinese, oltre ad avere una voce altamente espressiva e spiccate doti compositive, può far affidamento su una piccola marcia in più rispetto a tanti colleghi come lei in rampa di lancio: la chitarra elettrica. Un semplice strumento musicale a sei corde che, dopo essere stato il simbolo dei decenni di assoluto dominio del rock, oggi viene da molti considerato abusato e obsoleto, incapace di suscitare emozioni negli ascoltatori della Generazione Z.
I dieci minuti di “Feeling Lucky?” sono la dimostrazione del fatto che quello che tanti reputano un assioma non è nient’altro che una sciocchezza senza capo né coda. In futuro questo breve EP di tre tracce sarà ricordato come una semplice parentesi nella carriera di Nilüfer Yanya, in attesa di un capitolo più ricco e importante. Apprezzatelo però non tanto per quello che effettivamente è, ma per quello che rappresenta: una prova tangibile del fatto che la chitarra, con i giusti effetti e arrangiamenti, può ancora ricoprire un ruolo principe in un contesto pop rock ormai plagiato da una visione “pitchforkiana” di musica moderna e giovanile, dove l’hype e la capacità di essere al passo con le tendenze del momento contano infinitamente di più della sostanza.
La cantante britannica, pur abbracciando con convinzione certe sonorità o abitudini oggi tanto in voga, non si lascia mai piegare dalla tentazione di omologarsi a modelli commercialmente più fortunati di lei. Ce ne accorgiamo nell’orecchiabilissima “Crash” dove, tra bassi bombastici, drum machine e deliziosi falsetti, si fa spazio un robusto riff di matrice hard rock. Il suono della chitarra, per quanto distante, fa da spina dorsale all’intero brano.
Discorso più o meno simile per “Same Damn Luck”, una canzone molto tenera in cui strati di linee vocali danno forma ad armonie dal gusto soul e folk. Si chiude in bellezza con “Day 7.5093”, forse l’episodio stilisticamente più interessante di “Feeling Lucky?”. In questa canzone, infatti, coesistono e si amalgamano tra loro influenze che vanno dal worldbeat all’art pop, con originalissimi inserti dal synthpop e dal rock radiofonico tipico degli anni ’80.
L’indie pop/rock che ci viene proposto da Nilüfer Yanya è un esempio di eleganza e fantasia in cui le lezioni apprese dalla tradizione vengono reinterpretate in maniera intelligente ed estremamente personale, senza quindi mai limitarsi a fare il verso ad altri. Più che un EP, “Feeling Lucky?” è la fotografia di un preciso istante nella crescita di un’artista destinata a non scomparire dai radar: l’istantanea di un talento in divenire.