Non è che devo sottolineare ogni volta che gli anni ottanta sono stati i migliori e, cinematograficamente, i più stimolanti e ricchi di inventiva. Lo devo dire? Lo dico, tanto lo so che sarete d’accordo con me. E qualora non lo siate lasciate che vi adduca qualche motivo per darmi ragione. Non sarebbe bene fare classifiche, top ten o quant’altro, perchè in questo caso come faccio a decidere? Ma una decina di scelte (in ordine d’importanza crescente) le faccio comunque, perchè mi devo mettere in difficoltà  da solo. 1985-2020, sono giusto giusto trentacinque anni e quindi, siccome siamo in clima natalizio, preferisco festeggiare alcuni grandi classici. Non troverete alcune chicche scontate come i “Goonies” (ne ho già  parlato altrove sempre su Indie for Bunnies) o “Ritorno al futuro” perchè sono film questi che vanno oltre. Ci sono invece alcune perle che sarebbe un peccato continuare a obliare.

BONUS FILM – THE BREAKFAST CLUB

Usa, 1985, regia di John Hughes. (Commedia)

Dieci titoli, ma lasciare fuori questo gioiello mi spezzava il cuore, quindi lo inserisco come bonus. Il film migliore di John Huges? No. Il film più iconico di John Huges? Si, assolutamente si. Supportato da un cast in stato di grazia (Molly è la solita divinità , ma Judd Nelson è superlativo), la storia di questi 5 teenager costretti a passare un sabato pomeriggio nella biblioteca del liceo per punizione, è un calderone di dubbi, angosce, fragilità  e speranze nelle quali non immedesimarsi è impossibile. Empatia a mille quindi, in lavoro che non è solo uno spaccato generazionale, ma è realmente una fotografia di un momento di passaggio, con tutto quello che ne consegue, catarsi inclusa. Il brano portante della colonna sonora, quello dei Simple Minds, diventerà  una hit mondiale.

CERCASI SUSAN DISPERATAMENTE

Usa, 1985, regia di Susan Seidelman. (Commedia – Azione)

Forse l’unico film dove Madonna, evidentemente a suo agio, dà  il meglio di sè come attrice. Pellicola frizzante, godibilissima ancora oggi, ottimi attori, una Miss Ciccone esplosiva e una colonna sonora perfetta.

COMMANDO

Usa, 1985, regia di Mark Lester. (Azione)

Oddio e cosa vuoi dire qui? Non esiste niente che abbia una logica in questo film, eppure non possiamo non guardarlo e ammirare Schwarzie solo contro tutti, per salvare la figlia rapita da uno che pare un membro dei Village People. Indistruttibile Arnold e trashissimo fino al midollo, ma troppo divertente.

CHI PIU’ SPENDE PIU’ GUADAGNA

Usa, 1985, regia di Walter Hill. (Commedia)

Allora, innanzitutto il regista è Walter Hill, cioè quello dei “Guerrieri della Notte”, non so se rendo, e a parte questo c’è un Richard Pryor in splendida forma adiuvato da uno dei miei miti, John Candy che rubicondo e sguaiato è perfetto nella parte dell’amico consigliere di Monty, che eredita 30 milioni di dollari da spendere per potere accedere ad una ben più cospicua eredità . Commedia americana anni 80 veloce, brillante e senza pretese. Da recuperare.

LEGEND

Usa, 1985, regia di Ridley Scott. (Epico – Fantastico)

Cotale regista, un imberbe e un po’ impacciato Tom Cruise per un prodotto assolutamente da riscoprire. Tim Curry irriconoscibile nella parte del Signore delle Tenebre è spettacolare. Una pellicola fantasy che rispetta tutti i canoni del genere e al netto degli effetti speciali, invero in alcuni punti un po’ così, regge ampiamente anche dopo più di trent’anni.

PIRAMIDE DI PAURA

Usa, 1985, regia di Barry Levinson. (Avventura – Fantastico)

Regia di Levinson, soggetto di Chris Columbus, prodotto da Spielberg, effetti speciali della ILM di Lucas e potrei fermarmi qui. Un piccolo gioiello in perfetto equilibrio tra avventura e giallo, per adulti e non solo. Atmosfere vittoriane irresistibili che tanto riportano alla mente quel mago con la cicatrice e un pugno di giovani attori bravissimi. Occhio alla scena finale dopo i titoli di coda. Prima dell’Holmes di Robert Downey, prima di Enola Holmes, c’era questo. Riscopritelo e non ve ne pentirete.

LADYHAWKE

Usa, 1985, regia di Richard Donner. (Avventura – Fantastico)

Una favola di una bellezza assoluta. Gotica, romantica, priva di quei ritmi ossessivi ai quali siamo abituati e con due protagonisti che non possiamo non amare. Rutger Hauer qui perfetto nel ruolo del rude e torvo Navarre e una Isabeau che ha il volto di un madonna di porcellana qual è Michelle Pfeiffer. Immortale.

TUTTO IN UNA NOTTE

Usa, 1985, regia di John Landis. (Commedia – Azione)

John Landis ci regala un piccolo gioiellino, spesso dimenticato, con attori di primordine e comparse stellari per una road movie divertente e ricco di colpi di scena. Jeff Goldblum è troppo simpatico, lei è Michelle Pfeiffer e poi a seguire “personaggini” come David Bowie, Irene Papas e Dan Aykroyd, così giusto per…

RAMBO 2

Usa, 1985, regia di Jeorge Pan Cosmatos. (Azione)

Io so già  che cosa direte, che non è da podio un film così e io vi rispondo che avete ragione, ma qui ascolto la voce dell’infanzia, la mia gioventù. Ero indeciso con “Rocky 4”, ma vidi “Rambo 2” a undici anni e mi sembrò così spettacolare, enorme, assurdamente perfetto e Stallone all’epoca comandava di brutto. Il primo Rambo è il più interessante e vero, ma questo è una sequela di battute storiche e di sguardi di pietra… “E’ come quando ti invitano ad una festa, tu non ci vai e nessuno se ne accorge…” Ecco.

IL MIO NOME E’ REMO WILLIAMS

Usa, 1985, regia di Guy hamilton. (Azione)

Siamo nei dischi caldi, come si diceva negli anni 80. Io voglio proprio vedere chi se lo ricorda questo film. Azione a 100 all’ora, scene assurde, un protagonista indistruttibile che manco Chuck Norris per un film godibilissimo e ricco di adrenalina, con il raro dono dell’ironia.
“Tutto ciò che posso prometterti è terrore per colazione, tensione per pranzo, esasperazione anzichè sonno, le tue ferie dureranno due minuti se non ti uccideranno prima e se vivrai tanto da avere una pensione sarà  un miracolo.” Una battuta così ti risolve la serata.

TARON E LA PENTOLA MAGICA

Usa, 1985, regia di Ted Berman. (Animazione – Avventura – Fantastico)

Si, me lo sono tenuto per ultimo perchè qui devo fare un piccolo cappello. La Disney non è quella che tutti sappiamo; ha avuto momenti oscuri, momenti che vorrebbe essa stessa dimenticare. Non è tutto colori e storielle edulcorate, non sempre per fortuna. I grandi classici a volte deviano e Taron ne è l’esempio. Innanzitutto è l’unico film Disney senza una colonna sonora. Dimenticatevi cam camini e mondo è mio vari, qui non si canta nè si “abballa”. La storia, tratta da una trilogia di Lloyd Alexander chiamata “Cronache di Prydain”, è ambientata in un medioevo fantasy scuro e indefinito e il cattivo di turno è quanto di più spaventoso la Disney potesse concepire. Lord Cornelius fa spavento ancora oggi in barba a Ursule e Malefiche. La trama sfocia nell’horror e spesso nella disperazione, con i protagonisti, il giovane e ingenuo Taron, la volitiva Aylin e una specie di Dobby qual è Gurghi, intrappolati e incapaci di rintuzzare l’ira e le trame di Cornelius, una specie di Skeletor con corna demoniache. All’epoca la Disney ci restò secca dati i forti investimenti e i magri incassi e per molto tempo il film fu condannato ad un ingiusto oblio, manco considerato tra i Grandi Classici e con tardive trasposizioni in VHS e DVD. Oggi è un film di culto, amato anche da chi disprezza la Disney e questo la dice lunga sulla bontà  del prodotto. Io dico che insieme a “Brisby e il segreto del Nimh” (1982) è tra i più bei film di animazione prodotti all’epoca. E questo è quanto.