Cosa sarebbe successo ai Dinosaur Jr. se J. Mascis e Lou Barlow non avessero cominciato a litigare rompendo ogni rapporto tra l’uscita del glorioso “Bug” nel 1988 e quella di “Green Mind” nel 1991? Difficile dirlo, ma quei tre anni si sono rivelati fondamentali per la loro carriera e il loro futuro musicale. L’interesse generato da “You’re Living All Over Me” aveva spinto a una scelta drastica: osare, fare grande salto, firmare con una major. Una mossa in anticipo sui tempi, che diverse band indipendenti avrebbero compiuto negli anni successivi pentendosene poi amaramente. Approdati alla Blanco Y Negro / Sire, sussidiaria della Warner con cui nel bene e nel male sarebbero rimasti fino allo scioglimento del 1997, i Dinosauri già  orfani di Barlow provavano a rimettere insieme i pezzi trasformandosi in una famiglia allargata, non molto felice ma decisamente rumorosa.

Tre chitarre (Mascis Joe Harvard ““ Don Fleming dei Gumball quando non suonava il basso) due batteristi diversi (Murph, Jay Spiegel) e il mellotron di Sean Slade popolavano il mondo di “Green Mind”. Brano simbolo di questi quarantuno minuti: “The Wagon”, singolo uscito nel 1990 per la Sub Pop che non faceva rimpiangere il furore di “Freak Scene”, riconoscibile almeno quanto “Priscilla” la foto in copertina tratta dal libro di Joseph Szabo “Almost Grown”. Il resto di questo quarto album suonava abbastanza rabbioso da confermare che i Dinosaur Jr. non si erano ingentiliti troppo nel passaggio alla Warner, con molti momenti di vulnerabilità  (prima tra tutti la splendida “Flying Cloud”) e qualche sperimentazione più o meno riuscita (“Muck” e “Thumb” comunque in grado di trovare estimatori insospettabili). “Green Mind” insomma era la fotografia in bianco e nero di una band che stava ancora cercando di metabolizzare la pesante assenza di Barlow e lo faceva con le armi che aveva a disposizione.

La voglia di andare avanti a ogni costo tra gli assoli di “Puke + Cry”, “Blowing It”, “I Live For That Look” che potevano sembrare mansueti a un primo ascolto ma rivelavano presto un carattere poco addomesticabile, le suggestioni di “Water” e della title track che anticipavano l’evoluzione successiva di J. Mascis e soci, il lato più melodico del loro sound che avrebbero esplorato negli anni successivi. Un’occasione persa quindi? Tutt’altro, visto l’interesse generato in riviste e TV fin troppo frettolose nell’accorpare al filone grunge il rock tenace dei Dinosauri, che non sarebbero certo diventati i nuovi Nirvana come sperava la Warner ma avrebbero scoperto in fretta di essere impermeabili alle mode.

Dinosaur Jr. – Green Mind
Data di pubblicazione: 19 febbraio 1991
Tracce: 10
Lunghezza: 41:14
Etichetta: Blanco y Negro/Sire
Produttore: J. Mascis

Tracklist
1. The Wagon
2. Puke + Cry
3. Blowing It
4. I Live for That Look
5. Flying Cloud
6. How’d You Pin That One on Me
7. Water
8. Muck
9. Thumb
10. Green Mind