“Lovelife” è il terzo ed ultimo album dei Lush.

Un album che catalizzerà  una sorta di odi et amo da parte del pubblico: sarà  il loro maggiore successo commerciale, ma i fan della prima ora mai digeriranno la virata britpop, laddove i Lush erano stati una sorta di alfieri dello shoegaze in grande voga qualche anno prima: da essere lì con i Ride/MBV, a fare le Elastica/Sleeper, sarà  l’adagio più in voga.

Per essere un album pop, del resto, “Lovelife” ha tutte le carte in regola per piacere: l’appiccicosa e tirata “Ladykillers” in apertura, l’effervescente e catchy “Single Girl”, il garage di “Heavenly Nobodies” (che rimanda ad un incontro con Courtney Love), il jangle arricchito da fiati, archi e xilofono di “I’ve Been Here Before”, “Last Night” che richiama le atmosfere rarefatte degli album precedenti, la sognante e gentile “Olympia” in chiusura.

C’è anche un po’ d’Italia in “Lovelife”: “Ciao!” con la partecipazione di Jarvis Cocker e la scanzonata “500 (Shake Baby Shake)” ispirata dalla nostra iconica automobile di marca Fiat.

L’album arriverà  ad un ottimo ottavo posto in UK ed un altrettanto soddisfacente undicesimo posto nella chart statunitense: niente male in un mercato storicamente ostico per le band inglesi.

Nell’ottobre dello stesso anno, un evento sconvolgerà  radicalmente la vita dei Lush: il batterista Chris Acland, improvvisamente e senza particolari avvisaglie, si suiciderà . I restanti membri del gruppo non se la sentiranno di rimpiazzarlo, e la band si scioglierà  di lì a poco: Miki Berenyi si dedicherà  alla scrittura, Emma Anderson darà  vita ai Sing-Sing, Phil King si avvicinerà  ai The Jesus and Mary Chain.

A firma Lush usciranno quindi soltanto raccolte, ma mai più nuovo materiale.

Data di uscita: 18 Marzo 1996
Tracce: 12
Durata: 45:52
Etichetta: 4AD
Produttori: Pete Bartlett, Lush

Tracklist:

1. Ladykillers
2. Heavenly Nobodies
3. 500 (Shake Baby Shake)
4. I’ve Been Here Before
5. Papasan
6. Single Girl
7. Ciao! (featuring Jarvis Cocker)
8. Tralala
9. Last Night
10. Runaway
11. The Childcatcher
12. Olympia