Riguardo Leonard Cohen e la sua grandezza di autore e poeta non credo sia necessario aggiungere molto, la sua carriera è piena di così tanti capolavori e di testi così interessanti e affascinanti che studiarlo e approfondirlo è un piacere, ma allo stesso tempo impresa sempre molto ardua.

Ho avuto già  il piacere di affrontare la sua carriera in una top ten (la trovate qui), ma l’occasione dell’anniversario di “Songs of Love and Hate” è un momento speciale che voglio gustarmi e cogliere con la giusta importanza che merita, un anniversario non solo per gli amanti di Cohen come me, ma anche un’occasione per invitare all’ascolto quelli che magari questo grande artista lo hanno un po’ trascurato e non approfondito, ma anche nella speranza che per qualcuno, magari leggendo queste righe, nasca la curiosità  di avvicinarsi   a un autore così raffinato e complesso.

“Songs of Love and Hate” è uno dei suoi capolavori e fa parte di una carriera, terminata con la sua morte, che ci ha regalato opere straordinarie sempre di grande qualità  fino al termine: solo gli ultimi suoi tre meravigliosi album valgono intere carriere di altri artisti.

L’album fu registrato nel 1970 e vede come produttore Bob Johnston (Bob Dylan, Simon & Garfunkel, Johnny Cash, The Byrds, Pete Seeger, New Riders of the Purple Sage, Willie Nelson, Jimmy Cliff, The Waterboys), che già  lo aveva affiancato nel precedente “Song from the Room”.

Vengono anche confermati i musicisti, i “The Army” come li aveva simpaticamente battezzati lo stesso Cohen dopo un concerto particolarmente movimentato e difficile.
La copertina lo raffigura sorridente su uno sfondo nero ed è opera di Jacotte Chollet, poliedrica artista francese, sul retro presenta dei versi “Hanno rinchiuso un uomo Che voleva dominare il mondo Gli sciocchi Hanno rinchiuso l’uomo sbagliato“.

Tutti si sono interrogati sul significato di questi versi e su come si potessero collegare ad un album il cui titolo prometteva di offrire canzoni su due stati d’animo cosi distanti e apparentemente contrapposti come l’amore e l’odio.

1. Avalanche

“Avalanche” è la bellissima apertura dell’album che come gran parte della sua poesia spinge l’ascoltatore a ricercare un proprio significato.

Le interpretazioni sono diverse ma quella più affascinante vede nel testo il rapporto tra l’uomo e Dio, un rapporto erroneamente basato sulla diversità  e la distanza, quando invece dovrebbe essere pregno di una spiritualità  che è propria dell’essere umano ed è il carattere che lo distingue dal resto del creato, un rapporto basato a volte sull’amore, a volte sul timore, nello sconforto a volte anche sull’odio.

Così come l’amore e l’odio sembrano essere agli antipodi allo stesso modo l’uomo e Dio sembrano essere così distanti l’uno dall’altro, una distanza che a volte solo l’amore, a volte solo l’odio tende ad azzerare, un rapporto che non ama le finzioni e nel quale neanche il dolore sofferto o la fede, per quanto ostentata e professata, potrà  bastare a renderlo reale.

Non vestirti con quegli stracci per me
So che non sei povero
Non mi ami così ferocemente adesso
Quando sai che non sei sicuro
è il tuo turno, amato
è la tua carne quella che indosso

2. Last Year’s Man

Cohen sfodera tutta la sua capacità  poetica guardando il rapporto amoroso con immagini evocative che colpiscono alla prima lettura.
Vediamo comparire la figura di Giovanna d’Arco, che poi ritroveremo ancora, giovane donna guerriero in mezzo a un infinità  di uomini soldato, che lottano con lei e per lei.

Cohen utilizza queste immagini in versi per mostrare come la ricerca dell’amore possa essere solo una battaglia alla quale non tutti sono pronti, rischiando spesso di uscirne feriti.

Incontrai una donna, stava giocando
con i suoi soldati nell’oscurità 
oh, uno ad uno ha dovuto dirgli
che il suo nome era Giovanna d’Arco.
Ero anch’io in quell’esercito, sì, ci rimasi un poco;
voglio ringraziarti, Giovanna d’Arco,
per avermi trattato così bene.
E sebbene indossi un’uniforme
non sono nato per combattere
tutti questi ragazzi feriti ai quali giaci vicino,
buonanotte, amici miei, buonanotte.

L’amore come metafora della vita che a volte ci esalta e altre volte ci distrugge.

3. Dress Rehearsal Rag

“Dress Rehearsal Rag” è una delle canzoni più disperate di Cohen, lui stesso autoironicamente raccontava che la cantava  solo quando si trovava di fronte ad un pubblico particolarmente allegro.
La poesia la scrive in un periodo nero quando la depressione e i farmaci erano una costante delle sue giornate, un sentire il proprio esistere che lo allontanava dalla vita per spingerlo verso pensieri suicidi.

“Ora, se riesci a riprendere
il controllo delle tue dita,
perchè non provare a scartare
la lama di un rasoio di acciaio inossibabile?”

Molto si è discusso sulla traduzione della parola rag nel titolo, ho sempre preferito chi considera rag come espressione slang in voga in quel periodo che significa straccio, piuttosto come ragtime come lo considerano altri.

Con questa interpretazione la strofa finale assume un significato preciso, il pensiero del suicidio è solo uno straccio della prova del costume, e tu che in quel momento lo stai corteggiando sei solo una controfigura, un finale addolcito da un coro di bambini che dona una lieve speranza.

“..e poi la videocamera si sposta
sulla controfigura,
un straccio della prova costume,
è solo un straccio della prova costume”

4. Diamonds In The Mine

Cohen con un country allegro in realtà  affronta un tema che lo aveva profondamente segnato.
Anni prima una sua fidanzata resta incinta e decide di abortire motivando la sua decisione con la scarsa affidabilità  di Cohen.

Anni dopo mentre Cohen è a Nashville a registrare questo suo album, la sua attuale compagna Suzanne Elrod annoiata e incinta, sarà  la madre del suo primo figlio Adam, decide di tornare a New York non dando notizie e non scrivendo mai per diversi giorni.
Cohen sfoga la sua preoccupazione e la sua frustrazione per il suo passato con un testo dove fa capolino anche il suo sentimento antiabortista.

“..qualche dottore molto intelligente è andato e ha sterilizzato la cagna,
e l’unico uomo forte, sì, l’orgoglio della rivoluzione,
ha allenato un centinaio di donne solo per uccidere un bambino mai nato.

E non ci sono lettere nella casella della posta,
e non c’è uva nella vigna..”

5. Love Calls You By Your Name

Il brano è pieno di metafore spesso con significati diversi così da spingere il lettore in mille considerazioni.
Questo susseguirsi di istanti sono gli istanti della vita che ti cambiano e ti spingono a volte vicino e a volte lontanissimo, da quello che veramente sei.
Solo l’amore reale o fantasioso, vero o inesorabilmente perso ti può aiutare e salvare.

E’ il singolo impercettibile momento a darti la forza, un impercettibile momento che è la vita stessa che ad un tratto ti sembra così breve, un testo di una profondità  unica un impercettibile brivido lungo la schiena.

“..Ma qui, proprio qui,
tra la luce della luna e la stradina,
tra il tunnel e il treno,
tra la vittima e la sua colpa
ancora una volta, ancora una volta,
l’amore ti chiama per nome.”

6. Famous Blue Raincoat

Il brano è scritto come fosse una lettera con tanto di firma indirizzata all’amante della propria donna, infatti il primo titolo del brano era “The Letter”.

In realtà  Cohen sembra scrivere a se stesso, come suggerisce il riferimento al famoso impermeabile blu che il poeta indossava spesso, al suo io libertino ma pervaso dai sensi di colpa che cerca di dare un significato e un valore al suo stile di vita.

…Se mai tornerai da queste parti,
per Jane o per me, sappi
che il tuo nemico sta dormendo
e la sua donna è libera

Sì, e grazie, per tutte le preoccupazioni
che hai tolto dai suoi occhi
Pensavo che sarebbero rimaste lì per sempre
e quindi non ci ho nemmeno mai provato..

7. Sing Another Song, Boys

Il brano fu registrato nell’estate del 1970 durante un concerto sull’ Isola di Wight, e quindi è l’unico non registrato a Nashville.
La storia parla delle dinamiche di coppia e di un rapporto amoroso destinato a naufragare se basato su dipendenze psicologiche, insicurezze, un rapporto nel quale, giorno dopo giorno, si alimenta un lento ma continuo allontanamento tra ogni singolo componente della coppia.

…Lei imparerà  a toccarsi così bene
mentre tutte le vele bruciano come carta.
Lui ha acceso la catena
del suo famoso cigarillo.

Ah, non raggiungeranno mai la luna,
per lo meno non quella che stanno inseguendo..

8. Joan Of Arc

Il brano fu tradotto e registrato da Fabrizio di Andrè come lato B del singolo “Suzanne” sempre di Cohen e poi inserita nell’album Canzoni del 1974, è superfluo ricordare quanto Cohen abbia influenzato il nostro amato cantautore, suo grande estimatore.

Il poeta traccia in questo brano una Giovanna D’arco commovente, ormai sul rogo è destinata alla morte, l’eroina spoglia ormai della sua grandezza e del suo coraggio inizia un dialogo con il fuoco.
Giovanna D’arco, disillusa e  stanca dopo tante battaglie, sogna solo di tornare a casa alla sua vita semplice, dove poter indossare l’abito bianco da sposa, ma il fuoco è diventato ormai il suo unico sposo a cui abbandonarsi e al quale lei si dolcemente si arrende, finalmente arriva l’amore crudele e accecante.

.. Disse: “Sono stanca della guerra,
voglio tornare al lavoro di un tempo,
un vestito da sposa o qualcosa di bianco
da mettere sopra al mio incessante appetito”

Sono contento di sentirti parlare così,
sai, ti ho vista cavalcare ogni giorno
e una parte di me desidera vincere
un eroina così fredda e solitaria.

“E chi sei tu” domandò lei severa
a quello nascosto tra il fumo.
“Io? Sono il fuoco” rispose,
“E amo la tua solitudine, amo il tuo orgoglio”

“Allora fuoco, raffredda il tuo corpo,
ti darò il mio da tenere”..

“Songs of Love and Hate” è un capolavoro che ancora oggi emoziona come la prima volta, l’amore e l’odio, sentimenti cosi apparentemente distanti ma che sono parte della stessa esistenza, come la nascita sembra così distante dalla morte, l’uomo così lontano da Dio.

Una vita che ci fa prigionieri della consuetudine e che per quanto tu possa sforzarti metterà  in galera l’uomo sbagliato.

Per quanto riguarda la situazione politica:
Hanno rinchiuso un uomo che voleva governare il mondo
Gli sciocchi, hanno rinchiuso l’uomo sbagliato
Un uomo che mangia carne
Vuole mettere i denti in qualcosa
Un uomo che non mangia carne
Vuole mettere i denti in qualcos’altro
Se questi pensieri ti interessano anche solo per un momento, sei perso …”

Data di pubblicazione:  19 marzo 1971
Tracce: 8
Lunghezza:44:21
Etichetta: Columbia Records
Produttore: Bob Johnston

Tracklist
1. Avalanche
2. Last Year’s Man
3. Dress Rehearsal Rag
4. Diamonds In The Mine
5. Love Calls You By Your Name
6. Famous Blue Raincoat
7. Sing Another Song, Boys
8. Joan Of Arc