Il fatto che i Real Estate non siano più esattamente quelli che avevamo conosciuto durante i primi anni del decennio appena passato è un fatto assodato.

L’allontanamento del chitarrista di Matt Mondanile da parte del resto dei componenti della band, dopo le accuse di comportamenti inappropriati nei confronti di alcune donne, è stato un colpo abbastanza duro per gli appassionati del quintetto americano.

Da “In Mind”, quarto studio album della band pubblicato nel 2017, (e il primo senza Mondanile) in poi, le cose non sono più state le stesse.
L’apporto chitarristico di Mondanile al pop psichedelico dei primi tre album rappresentava, secondo gran parte di fanbase e critica, il pedigree della band e dal 2017 in poi, i tentativi di Julian Lynch di riempire il vuoto che si è creato hanno portato ad escamotage tesi alla ricerca di una nuova chiave interpretativa, di una nuova impronta differente da quella precedente ma, allo stesso modo, incisiva e riconoscibile.

L’abbiamo visto soprattutto in “The Main Thing”, l’ultimo album dei Real Estate pubblicato a Gennaio 2020, poco prima che il Covid spazzasse via tutte le nostre convinzioni e ci catapultasse in un mondo fatto di incertezza e isolamento forzato.
Stilisticamente, da un songwriting fatto di un chitarrismo solistico quasi continuo si è passati ad uno più imperniato sulla collaborazione tra chitarra e gli altri strumenti.

L’evoluzione del sound dei Real Estate continua anche in questo nuovo EP, che arriva all’improvviso a Marzo 2021, sempre via Domino. In “Half a Human”, questo il titolo del disco, il suono della band del New Jersey si dilata ancora di più, dando ampio respiro alle melodie per lasciare la linea vocale nel cuore del tessuto musicale.
Rispetto al passato, abbondano le sezioni prettamente strumentali, a cui spesso vengono affidate le complesse code in chiusura: i brani non sono mai più corti di 4 minuti, a parte la prima traccia, che fa un po’ da intro all’intero lavoro.

L’EP “Half a Human” prosegue sulla falsariga del precedente “The Main Thing” e  risulta essere, come dichiarato dallo stesso frontman del gruppo Martin Courtney, la risposta all’esigenza creativa che i ragazzi hanno avvertito, (come biasimarli), durante i lockdown, la deprivazione da live show e scambi creativi vis à  vis.

Courtney, il bassista e cantante Alex Bleeker, il tastierista Matt Kallman e il chitarrista Julian Lynch hanno, infatti, dato vita ad uno scambio digitale del materiale sonoro proprio durante la pandemia, confezionando le sei tracce inedite che hanno poi deciso di far confluire nell’EP “Half a Human”.

Il messaggio c’è e arriva forte e chiaro: i Real Estate sono qui, e vogliono continuare a fare ciò che amano e che sanno fare, la musica.
E un messaggio agli irriducibili che si aspettano un ritorno alla musica che li ha resi famosi: fareste meglio a trovarvi un’altra band.

Credit Foto: Jake Michaels