Big Niente è la creatura di Alessio Rinci che ha sfruttato al meglio l’isolamento domestico del lockdown 2020 per dar vita a questi sette brani, scritti e arrangiati in solitudine e completati durante l’estate con l’aiuto di Marco Montesi (batteria, piano, sintetizzatore, percussioni) Francesco Fraschetti (basso) Davide Tamburini (chitarra, sintetizzatore). Ritmi fuggenti, atmosfere dolcemente dark che nella traccia d’apertura (“Strade”) ricordano Joy Division e Cigarettes After Sex senza però mai cedere al rischio dell’imitazione fine a se stessa.

La personalità  di Rinci emerge ben chiara ed è quella di un cantautore sui generis, capace di lasciarsi influenzare da sonorità  dream pop ed elettroniche rilette con una delicatezza evidente soprattutto in brani come la bella “Luce Nera” o “Disappear” che unisce con fluidità  sample e arpeggi di chitarra, drum machine e sintetizzatori. E’ proprio una linea di synth a condurre per mano “DeLorean”, piccolo racconto di un ritorno al passato impossibile ma desiderato, inaugurando un clima elettro pop che contagia anche una ballata come “Betelgeuse” col suo deciso crescendo e un finale melodioso.

Chiudono il cerchio la felicità  negata di “Zero Kelvin” con un impeto più rock ed elettronico e il grintoso abbraccio di “Nocturna” dedicato a chi non dorme. Quello di Big Niente è un esordio che colpisce per la grande maturità  e attenzione con cui vengono cesellati testi rigorosamente in italiano e musica, con una forte vena melodica che fa da contrappunto alla malinconia di fondo che ammanta trenta minuti intensi e riflessivi. Un album ipnotico, che potrebbe piacere ai fan di un nome storico e molto amato come Riccardo Sinigallia.