Parabola interessante quella degli Altre di B veterani della scena bolognese con diverse presenze televisive e partecipazioni a prestigiosi festival internazionali, capaci di crescere in modo continuo dall’esordio “There’s A Million Better Bands” del 2011 passando per il secondo album “Sport” fino ad arrivare nel 2017 a “Miranda!”, un sorprendente viaggio intorno al mondo in cui si spogliavano delle tastiere per trovare grintosi spunti melodici.

Qualcuno li ricorderà  sicuramente per “Zoff” singolo omaggio al grande portiere, “Sherpa” o in “Campetto” con Lo Stato Sociale diventato sigla della Serie A di basket. “Sdeng” è figlio di un trasloco dalla città  alla campagna e i ritmi sono decisamente meno frenetici, più rilassati. Un ritorno alla quotidianità  dopo tanto viaggiare che vede il quartetto inoltrarsi in territori pop punk e jangle pop che non girano attorno a un tema specifico.

Lo Stato Sociale ricambia il favore in “Lungomare” con Francesco Draicchio alla voce e Bruno Germano produce un album descritto nella press release come “il rumore che fa una scelta sbagliata, rappresentata su un muro di Bologna da uno scarabocchio con un pallone da basket che colpisce il ferro del canestro ed esce” immagine presente nell’artwork in copertina opera dello street artist Mannaggia.

Un tiro mancino che ha nel sound di “Green Tea Tiramisù” o “Peacock” e nel divertimento di “Diagram” i momenti più convincenti, con “It’s So Cool”, “9-5er” e “FAQ” che alzano il ritmo senza esagerare. Il sassofono di “Their Awesome Mixtape” arriva alla fine, futura sigla di chissà  quante trasmissioni, mossa che chiude con riflessiva leggerezza un disco che segna forse il passaggio definitivo all’età  adulta per gli Altre di B pur non arrivando ad eguagliare lo spirito globe trotter e l’incisività  di “Miranda!”.

Credit foto: Rebecca Paraciani