Terzo album per La Nevicata dell’85, progetto nato nel 2009 dalle menti dei bergamaschi Ivan Cortesi e Andrea Ardigò, capaci di crescere in modo rapidissimo tra il 2010 e il 2013 con l’album d’esordio omonimo e il secondo disco “Secolo” (recensito qui) prima di una pausa altrettanto repentina, servita per reinventarsi e trovare nuovi stimoli. Sette anni di silenzio interrotti dall’uscita di “Frontiere / Confini” lodevole tentativo di riprendere il filo di un discorso mai veramente interrotto.

Confine inteso come luogo che racchiude l’identità , limite confortante da superare per inoltrarsi nel viaggio rappresentato dalla frontiera, dallo spazio ignoto, in un’avventurosa esplorazione. Questa è la trama di un nuovo disco in cui il suono diventa più asciutto e tagliente, virando decisamente verso l’hardcore / sludge con echi industrial grazie alla collaborazione di Osvaldo Arioldi Schwartz (Officine Schwartz). Il cantato / parlato diventa ancor più rabbioso nell’atteggiamento e in testi dove le parole vengono scarnificate, spolpate, ridotte all’osso.

Il sette resta una costante nel mondo di Cortesi e Ardigò da “Il 7 ° Inverno” con cui si erano presentati nel primo album fino ai “7 Messaggeri” odierni giù fino all’intricato perdersi di chitarre, batteria, metalli e shaker in un crescendo inesorabile tra frontiere e magli. Lo strumentale “Solco” lascia il posto alle urla di “Recinto”, lo spoken word ipnotico di “Rialto” torna momentaneamente alla narrazione, “Roggia” col suo incedere più melodico, gli spazi “esondati” di “Oltre” e la graffiante “Mediterraneo” danno il ritmo a un disco cocciuto, pesante, “Feroce” nella sua aggressività  ora contenuta ora esibita.

Hanno scelto una strada difficile Ivan Cortesi e Andrea Ardigò, rinunciando quasi totalmente a certe armonie post rock in favore di una ruvidezza senza fronzoli nè smancerie, che a tratti ricorda l’impeto dei Bachi da Pietra di “Necroide”. “Frontiere / Confini” punta tutto sulla concretezza degli arrangiamenti e delle intenzioni. Un’evoluzione naturale per una band che non si accontenta più del proprio passato.