Non è certo impresa facile farsi sentire in Italia, a maggior ragione se decidi di pubblicare (per evidenti ragioni di carattere “sentimentale” ed emotivo) il tuo nuovo singolo nel periodo più caldo e disattento dell’anno: l’estate, di certo, non aumenta la concentrazione dell’ascoltatore medio, perso tra gelati ed ombrelloni nel tentativo di dimenticarsi di vaccini, green pass ed idiozie da social network.

Eppure, DANU – che delle regole se ne frega abbastanza – alla fine riesce ad emozionare lo stesso, facendo salire il brividino malinconico dell’eterno romantico, anche in mezzo ai sudori del caldo tropicale: “è stato bello” fotografa la fine di un amore senza soffermarsi troppo sulle lacrime versate, quanto piuttosto concentrandosi sul passo maturo della redenzione, dell’accettazione commossa e della rinascita.

Le cicatrici che portiamo disegnano sul cuore l’anatomia della nostra identità , e il peso delle nostre storie può trasformarsi in ghigliottina se non si è capaci di reinventarsi, di riformularsi in nuove visioni di sè stessi e del proprio “amare”; se poi il tutto viene presentato nel giusto mood pop, favorendo un preciso connubio tra itpop e urban, allora il risultato finale non può che essere una ballad capace di parlare a tutti, raccontando vite e storie che in fondo appartengono a ciascuno.

Un ritorno di spessore, per il giovanissimo cantautore toscano, che confidiamo possa preludiare ad una fine estate rovente, sì, ma nel modo giusto: sui palchi, con bella musica nelle orecchie e nel cuore.

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