Vent’anni di “Vespertine”, quarto album della poliedrica Björk che con la sua uscita è stato testimone dei mille cambiamenti del mondo d’inizio millennio. 2001 anno spartiacque, che ha diviso storie e coscienze tra un “prima” e un “dopo” a livello politico, sociale, umano oltre che musicale. Napster era appena nato e si apprestava a rivoluzionare il mercato discografico con una rapidità  inedita, osteggiato da molti artisti e da un discreto numero di grosse etichette.

Björk affrontava l’impatto delle nuove tecnologie con un misto di curiosità  e diffidenza, prontissima a registrare molti strumenti di “Vespertine” (archi, clavicembalo, celesta, arpa) in modo che potessero essere agevolmente ascoltati attraverso un computer ma non ancora completamente a proprio agio nell’universo digitale. Un “prima” e un “dopo” dicevamo e qui siamo all’antefatto, alla costruzione certosina di un sound ricco, intimo, sentimentale, influenzato enormemente dai contrasti con Lars Von Trier durante le riprese di “Dancer In The Dark” e dalla relazione con l’artista Matthew Barney.

Linee vocali stratificate, elettronica, cori, l’estasi di “Cocoon”, la filigrana di “Undo” e “An Echo, A Stain”, il perfetto carillon di “Harm of Will” e una bonus track di gran livello come “Generous Palmstrokes”. I rumori quotidiani catalogati e inseriti in ogni brano come se lì fossero nati, un buon numero di produttori e collaboratori (Opiate, Console, Guy Sigsworth, Marius de Vries, Matmos) arruolati per creare un immenso parco giochi sonoro tra sample e citazioni (come non ricordare e.e. cummings omaggiato in “Sun in My Mouth”) che nulla aveva di circense e molto del gioioso stupore di una bambina che manipolava il mondo attraverso lo sguardo e la creatività .

Il canto metropolitano sperimentato quattro anni prima con l’estroverso “Homogenic” lasciava il posto alla movimentata quiete di un nuovo inizio. Un album definito dalla stessa Björk introverso, casalingo, invernale” registrato in Spagna, Inghilterra, New York, oltre alla natia Islanda alla ricerca del sound e del produttore più giusto. Cinquantacinque minuti che avrebbero visto difficilmente la luce negli anni immediatamente successivi all’undici settembre 2001 (appena quindici giorni dopo la pubblicazione di questi brani). Un paradiso di ghiaccio e fuoco da esplorare con la curiosità , l’innocenza di una prima volta.

Björk ““ “Vespertine”
Data di pubblicazione: 27 agosto 2001
Registrato: 2000 ““ 2001 El Cortijo (Malaga, Spagna) Olympic (Londra, Inghilterra) Avatar, Master Sound Astoria, Quad, Sear Sound, The Magic Shop, The Loft , The Looking Glass (New York) Greenhouse e Thule (Reykjavik, Islanda)
Tracce: 12 + 1
Lunghezza: 55:33
Etichetta: One Little Indian / Elektra
Produttore: Björk, Thomas Knak, Martin Gretschmann, Marius de Vries

Tracklist
1. Hidden Place
2. Cocoon
3. It’s Not Up to You
4. Undo
5. Pagan Poetry
6. Frosti
7. Aurora
8. An Echo, A Stain
9. Sun in My Mouth
10. Heirloom
11. Harm of Will
12. Unison
13. Generous Palmstrokes