Cantautore sagace, ironico ma non privo di profondità  emotiva, Giacomo Toni s’è inventato un genere tutto suo: il PianoPunk, che unisce le sue due principali fonti d’ispirazione in un approccio libero e selvaggio allo strumento e alla musica. Si era già  fatto notare con “Metropoli” nel 2010 e “Hotel Nord ““ Est” l’anno dopo, “Musica Per Autoambulanze” nel 2013 e “Nafta” nel 2017, torniamo a osservarlo con curiosità  in “Ballate Di Ferro” uscito per L’Amor Mio Non Muore il dieci settembre.

Un nuovo album prodotto da Antonio Gramentieri alias Don Antonio e mixato a Nashville da Mark Nevers che racconta l’universo amoroso in dieci brani dal romanticismo lunatico e ribelle. Momenti riflessivi si alternano a situazioni dove il ritmo si fa incalzante e la penna affilata di Toni tratteggia ritratti ben definiti volutamente lontani dal politicamente corretto.

Un lato trasgressivo che convive bene con l’anima agrodolce del musicista romagnolo, quella che fa capolino in “Se Proprio Devo” o “Gli Autobus” preludio a una chiusura quasi blues con “Buongiorno”. Paolo Conte, lo Jannacci più intimista, Capossela sono numi tutelari dichiarati con orgoglio da un Giacomo Toni che però sta bene attento a non imitar nessuno, creando un proprio mondo alternativo e stralunato, spesso tragicomico senza mai rischiare la farsa.

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