Siamo stanchi. Questo è un po’ il riassunto di questi due anni nei quali la cultura dal vivo, in particolare la musica live, ha sofferto una crisi mai vista prima d’ora. Bisogna agire, bisogna fare qualcosa e l’unica cosa da fare in questo caso è puntare in alto.

Così, dopo le varie social media fight tra artisti e politici e tra politici e artisti e tra artisti e qualsiasi cosa osteggiasse il ritorno della musica dal vivo, oggi 24 settembre 2021 alle ore 14.30 succede il mai visto. In uno stadio vuoto come San Siro, nel tempio della musica dove sono passati Springsteen, Depeche Mode, Coldplay, Muse etc. etc. si riuniscono tutti i grandi promoter della musica live (Live Nation, F&P, Vivo Concerti, Trident, Vertigo e tanti altri) assieme alle associazioni di categoria. Lo scopo? Presentare un programma dettagliato per richiedere, in cambio, la riapertura a capienza massima dei concerti.

Oramai si è andati oltre la semplice richiesta di riapertura al 100%. Si è visto cambiare l’approccio e la strategia di attacco: noi diamo supporto alle istituzioni e quest’ultime ci danno indietro la vita pre-covid. Ma come tutto questo?

L’industria musicale dal vivo propone l’utilizzo del Green Pass (servirà  pure a qualcosa no?) e le mascherine, con annesso controllo della temperatura, per gli eventi dal vivo. Inoltre, verrà  supportata la campagna vaccinale nazionale. In cambio, si richiede al Governo la capienza massima al 100% e una data certa di ripresa decisa e formalizzata entro e non oltre il 31 ottobre. Un do ut des insomma no?

Si parla di credibilità  per Roberto De Luca, presidente di Live Nation ai tavoli con i più grandi come Ferdinando Salzano – Presidente di FRIENDS&PARTNERS – e Clemente Zard Managing Director di Vivo Concerti. Questa credibilità  è stata la colonna portante di tutti i promoter live in questi anni e anche questo, secondo tutti, deve essere tenuto in considerazione. Gli artisti sono la macchina, senza di loro non andiamo avanti e anche questo è un simbolo di credibilità . Siamo stanchi di questo periodo d’attesa. Oggi tutti i nostri dipendenti hanno uno stipendio pieno e noi siamo a zero, ricorda sempre De Luca.

All’estero ci sono stati concerti quest’estate con 25.000 presenze e non ci sono state alcune ripercussioni,  aggiunge Zard  riferendosi anche al tour europeo del suo gruppo del momento ovvero i  Maneskin. Effettivamente, se date un’occhiata fuori dal nostro giardino, la situazione è proprio quella che viene presentata nella conferenza. Perchè all’estero sì e dentro il nostro paese invece no?

Direi che è ora di agire e di fare qualcosa: tra i vari artisti che hanno firmato, ovviamente la maggior parte italiani, ce ne sono molti internazionali come Genesis, Greta Van Fleet, Elton John, Nick Mason e tanti altri che vengono nel nostro paese per ogni tour.

Quello che tutti noi ci auguriamo è che questa presa di posizione possa portare ad un cambio immediato della situazione poichè, come già  specificato più volte, dietro ad un palco ci sono operatori che lavorano giorno e notte per portare il prodotto del live in mano al pubblico.

Credit Foto: Francesco Luongo