Arrivano al terzo album i Cindy, band di San Francisco che ha in Karina Gill la principale protagonista, voce e chitarra di un quartetto che sta ritagliandosi un bel momento di popolarità  anche dovuto al meritato successo del loro precedente album “Free Advice”.

Jesse Jackson al basso, Simon Phillips alla batteria e Aaron Diko alle tastiere sono gli altri componenti della band che con questo 1:2 ci portano nel mondo Cindy, un mondo fatto di brani dalle tinte sognanti, con la voce di Karina sempre soave, trame di chitarra che si sostengono su semplici accordi a cui tastiere e sezione ritmica danno un contributo quasi timido ma non per questo poco essenziale.

Ricordano i Velvet Underground a cui i Mazzy Star hanno prestato Hope Sandoval. I brani si succedono trasportandoci nel mondo di Karina, un mondo che sussurra, un mondo che non ama alzare la voce. La semplicità    è figlia di una struttura sobria e il tutto ha un senso di genuinità  e ingenuità  amplificata dalla voce eterea della Gill.

Atmosfere trascendenti, senso di pace e tranquillità  si mescolano ad immagini di terre nebbiose e tramonti offuscati.
Un viaggio che può portare a incontri spettrali o mistici, ma che vale la pena di intraprendere.

Credit Foto: Dean DeMatteis