Quando Matt Johnson pubblicò “Infected” erano passati tre anni dal suo esordio “Soul Mining”, che aveva attirato l’attenzione di molti per un sound particolare ed una maturità  artistica evidente.

Tre anni però era tanti, soprattutto in un periodo nel quale uscivano tanti nuovi artisti e album spettacolari e il rischio di passare inosservato era dietro l’angolo. A questo si aggiungeva una lunga assenza assoluta di Matt Johnson che praticamente non si era più esibito live,   assorbito anche dai suoi problemi personali.

Erano però altri tempi e l’industria della musica aveva soldi da investire nei progetti in cui credeva e i The The avevano tutte le carte in regola per poter far contenti tutti e inventare grandi successi.

In parte non sarà  così, la qualità  dei lavori di Matt catturerà  l’attenzione di molti che si precipiteranno ad acquistare l’album, me compreso, forte di una critica che lo accolse quasi unanimemente in modo più che positivo, ma il suo lavoro non ebbe il successo di pubblico che avrebbe meritato.

Rispetto al suo esordio il sound si muoveva verso un synth pop a tinte oscure accompagnato sia da testi fortemente politici a descrivere il periodo, che da contenuti più personali.

L’uscita dell’album ebbe anche una promozione singolare, si decise di realizzare un video per ogni brano con un notevole investimento da parte della CBS Records, il tutto diventò una specie di video film che transitò anche nelle nostre televisioni.

Tra i vari registi che si avvicendarono era presenti tra gli altri Peter Christopherson per “Heartland”, Mark Romanek per “Sweet Bird of Truth” e Tim Pope per “Out of the Blue”, “”Twilight of a Champion” e “Slow Train to Dawn”, definito dallo stesso Pope il suo video più brutto mai realizzato.

L’album nonostante le critiche positive e una qualità  indubbiamente alta, che si percepiva in ogni brano, ebbe un successo meno importante di quanto forse ci si aspettasse, raggiungendo il quattordicesimo posto nelle classifiche inglesi, mentre i singoli furono meno fortunati.

Il primo singolo “Heartland” sarà  quello che raggiungerà  la posizione più alta al ventinovesimo posto, mentre gli altri “Infected”, “Slow Train to Dawn” e “Sweet Bird of Truth” non raggiungeranno nemmeno la top 30.

Questo testimonia che forse mancava un singolo trainante che potesse spinger l’album in vetta, resterà  comunque il suo lavoro che venderà  più copie e la sua opera a mio avviso migliore, un lavoro solido come una roccia che svela una capacità  compositiva che si distingueva per originalità  e lo poneva come un artista con idee singolari e coinvolgenti.

Un artista da riscoprire che recentemente è tornato con un live imperdibile, dimostrando come la sua musica sia ancora attuale e i suoi lavori siano assolutamente da andare a recuperare.

The The ““ Infected
Pubblicazione: 17 novembre 1986
Durata: 40:57
Tracce: 8
Etichetta: Some Bizzare/Epic
Produttore: Warne Livesey, Matt Johnson, Roli Mosimann, Gary Langan

Tracklist:

1. Infected
2. Out of the Blue (Into the Fire)
3. Heartland
4. Angels of Deception
5. Sweet Bird of Truth
6. Slow Train to Dawn
7. Twilight of a Champion
8. The Mercy Beat