“Regalami i fiori finchè sono qui!”
Chiedeva spesso la madre di Curtis Harding al proprio figlio.
Lui forse non glieli comprava spesso e a distanza di anni, dopo la dipartita di lei, come puntualmente accade Curtis si è probabilmente domandato perchè non avesse mai voluto assecondarla compiendo quel semplice gesto. Forse avrebbe dovuto parlare di più con lei finchè era qui, regalarle più fiori, ogni giorno sempre di più. Che poi, se solo le parole fossero fiori”….

“If Words Were Flowers” è il nuovo (terzo) disco del soulman del Michigan Curtis Harding che esce via ANTI (etichetta di Tom Waits).
“Soul Power”, l’esordio “già  maturo” del 2014 e lo strepitoso sophomore album “Face Your Fear” ci avevano già  detto molto sul talento puro di questo uomo ora quarantenne dotato di un timbro vocale mirabolante e di una tecnica compositiva fuori dal comune.
“If Words Were Flowers” prosegue l’itinerario tracciato dai precedenti due lavori del chitarrista e batterista americano portando il soul in una nuova atmosfera contemporanea.
Curtis Harding ha piantato ancora i suoi semi nel campo della soul vintage anni ’70 e ha raccolto i fiori che si dipanano alti e forti, profumando l’atmosfera di gospel, r&b e funky psichedelico.

Personalmente trovo “If Words Were Flowers” una ventata di aria fresca e buona. Il sound è certamente retrò ma non potrebbe essere più attuale e contemporaneo di così. Qualche nota jazz profuma l’atmosfera soul di questi 41 minuti e 39 secondi davvero spesi bene.
La scelta dei singoli è perfetta:”Can’t Hide It” è una hit alternativa, “Hopeful” è forte e profonda, “I Won’t Let You Down”” è semplicemente un sunto perfetto.
Consiglio di ascoltare l’album per intero perchè è davvero strutturato benissimo in maniera squisitamente organica, ma se siete addicted alle playlist allora vi segnalo, oltre ai singoli, “With You”, un brano carico di contenuto emozionale, e “Forever More” forse il brano migliore dell’intero disco. Curiosa poi la scelta dell’utilizzo dell’autotune sulla traccia “So Low” che porta così richiami hip hop alla Kanye West su un binario musicale sovrastrutturato dal gusto a tratti nativo e spirituale nella concezione.

“If Words Were Flowers” è uno dei dischi più riusciti nel 2021, sicuramente il più riuscito a Curtis Harding. Un album che risulta facile, ma complesso, leggero, ma profondo, ballabile, ma introspettivo.
Caratteristiche proprie di un album completo che produce un’esperienza d’ascolto incredibilmente totalizzante.

Credit Foto: Matt Correia