Dopo il bruciante, ed ad alto contenuto psych-rock, esordio del 2019, tempo di secondo album anche per i Dèjà  Vega, interessantissimo trio con sede operativa a Manchester.

Se apre subito le danze la feroce “It’s All Gone Wrong” e si prosegue a ritmi indiavolati con respiro punk in atmosfere chiassose e distorte tra bagni di sudore e potenza di fuoco, le acque si fanno meno agitate e i giri sono tenuti volutamente ridotti nel prosieguo: bene quindi gli andazzi melodici di “Catharsis”, “Precious One”, gli agrodolci scintillii di “All Words” o le piccole ipnosi di “Slow and Steady”.

Dichiaratamente più “pop” del precedente lavoro, adornato da tocchi sintetico ed elettronici (che in episodi come “Banshee” sono vere e proprie trame), è però quando il termometro segna rosso, con la strumentazione che va a fuoco, che il terzetto dà  il meglio di sè: per quanto imperfetti, sono i lisergici traccianti di “Who We Are”, “Spitting Gas” e “Balancing Act” o la lunga aliquota strumentale di “Outside Now” in chiusura a lasciare il segno.

Li (ri)vogliamo sul palco, scenario in cui i Dèjà  Vega possono sicuramente esprimere al massimo le proprie qualità .

Credit Foto: Tom Dunn