Anticipato dal singolo “Nel Giorno del Sabba”, lo scorso 14 marzo – per la label indipendente Trulletto Records con distribuzione affidata a Believe Music Italia – ha visto la luce “Nessun incubo per il sole”, album d’esordio del progetto musicale Bodah,  incarnato dal pugliese Marco Meledandri già  attivo in passato con i PUS e attualmente con The Apulian Blues Foundation.

Mixato e masterizzato da Dario Tatoli presso il REH Project Studio, “Nessun incubo per il sole” è un viaggio lungo poco più di mezz’ora nel corso del quale è possibile scorgere sei differenti elementi sonori accomunati dalla personale e intima esperienza del giovane Meledandri, bravo a interpretare e riverberare il suo stato d’animo in ogni singolo episodio.

Davvero variegata risulta allora l’opera prima dell’artista pugliese nella quale si passa dalla traccia d’apertura “Gennaio”, con i primi due minuti che celano in realtà  una sorta di mood stoner scandito da incalzanti cori che conducono ad un finale decisamente robusto, alla successiva “Alligatore d’agosto” nella quale si susseguono chitarre più morbide con liriche d’impatto. Le chitarre tornano, invece, a irrobustirsi nell’ipnotica “Filastrocca per una strega”, probabilmente la migliore del lotto, fino a giungere alla title track che chiude il lavoro con dieci intensi e complessi minuti.

Coaudivato da una ricca line-up – che comprende Giovanni Todisco, Giovanni Valentino, Daniele Strippoli, Fabrizio Pastore, Marialessia Dell’Acqua, Enzo Mercedes, Francesco Klot Valentino, Giò Sada e Matteo Palieri – “Nessun incubo per il sole” è un album, anzi mini album, stimolante, intrigante che genera una solida ossatura sulla quale Marco Meledandri può costruire un futuro.

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