Esordio frizzante quello de Il Peggio E’ Passato da Parma, un trio che decostruisce il pop variandone gli elementi combinati in chiave ora acustica ora elettronica, con orecchio attento alle melodie che non mancano veramente mai. Canzoni nate in modo semplice e classico, voce e chitarra, poi arricchite da sintetizzatori e drum machine, un ritmo giocoso che guarda spesso agli anni ottanta ma non solo come dimostrano “Vampirismo d’Asporto” e “Il Buio Sia Con Voi”.

Testi divertenti, pungenti, ben costruiti, frutto di un sapiente taglia e cuci culturale che mette sullo stesso piano riferimenti alti e bassi completano il quadro di un album che ha in una certa imprevedibilità  l’arma segreta. Quaranta minuti figli della collaborazione ShyrecDischi Soviet, che fra il serio e il faceto si snodano tra le “nebbie padane” e le “iridi corsare” di “Valentina”, “Gente Stupida” e “Cristi Strafatti” con affondi quasi totalmente strumentali come la martellante “Abissale” e attimi che ricordano Bluvertigo, Il Genio (“Lo So, Lo So”) o i Management (“Fallo”) sempre con quell’irriverenza che ha portato Il Peggio E’ Passato a rileggere “Vendo Casa” di Battisti/Mogol.

L’ironia esplosiva, a volte ammiccante ma mai maleducata di questi “slalomisti del pop corrotto” come loro stessi amano definirsi è merce rara nel mondo di oggi, dove spesso un dissing ben assestato riceve più attenzione del dovuto. Nove brani in punta di fioretto, che giocano sui doppi sensi già  evidenti nel titolo “Bugie d’Autore” per raccontare il presente tra “Corse Ad Ostacoli”, viaggi a Barcellona a lungo sognati e gli occhi di Kabir Bedi che sorvegliano tutto con feroce indulgenza.

Credit foto: Emiliano Zampella