Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto

LIAM GALLAGHER ““ “C’mon You Know”
[Warner]

Liam è pronto a tornare in pista per consolare i tanti fan degli Oasis. Sembra infatti essere lui, più che il fratello, il continuatore della linea musicale della vecchia band, sopratutto dal vivo, in cui i classici del passato non mancano mai. Nel frattempo per ora abbiamo un pugno di singoli che, escludendo la grintosa “Everything’s Electric”, forse non stanno pienamente convincendo.

WILCO – “Cruel Country”
[dBpm]

Composto quasi interamente nello studio personale della band, il the Loft di Chicago, “Cruel Country, come programmaticamente svelato già  dal titolo, avvicina come non mai Jeff Tweedy e soci al country.
Non abbiamo mai particolarmente accettato la definizione, l’idea, che stavo facendo musica country. Ma ora, dopo aver girato l’isolato alcune volte, stiamo trovando esaltante liberarci all’interno della forma e abbracciare la semplice limitazione di chiamare country la musica che stiamo facendo ha dichiarato Tweedy.

STARS – “From Capelton Hill”
[Last Gang/MNRK]

Gli Stars, storico collettivo indie-pop di Montreal nel quale confluiscono anche membri dei Broken Social Scene, pubblicano oggi il primo disco in 5 anni.
“From Capelton Hill”, titolo che prende spunto da un luogo sito in North Hatley, Quebec, è il nono lavoro in studio per la band, segue l’acclamato “There Is No Love In Fluorescent Light” (2017)

THE ZEN CIRCUS – “Cari Fottutissimi Amici”
[Universal]

Già  anticipato dal brano “118” feat. Claudio Santamaria e dall’ultimo estratto “Caro fottutissimo amico” con Motta, il nuovo album degli Zen Circus vede un parterre d’eccezione affiancare la band nei 10 inediti: da Brunori Sas a Luca Carboni, da Ditonellapiaga a Speranza, passando per Management, Fast Animals and Slow Kids, Emma Nolde, Musica da Cucina.

PIERPAOLO CAPOVILLA – “Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri”
[Garrincha]

Dopo la storica militanza ne Il Teatro Degli Orrori, Pierpaolo Capovilla inaugura l’inizio di un nuovo capitolo discografico insieme a Garrincha Dischi.
Affiancato da nuova formazione, Egle Sommacal (Massimo Volume), Fabrizio Baioni (LEDA) e Federico Aggio (Lucertulas), Capovilla sfornza:
Dieci canzoni, otto cazzotti e due carezze, per raccontare questi tempi di violenza e sopraffazione, il paese e il mondo in cui viviamo.

DEHD – “Blue Skies”
[Fat Possum]

“Blue Skies” è un album che emozionerà  i fan della band di Chicago, un lavoro in cui rock classico, contemporaneo e futuro viaggiano insieme grazie ad un gusto unico per tecnica di produzione e ricerca degli arrangiamneti.
Il nuovo disco è stato prodotto da Craig Silvey (The Rolling Stones, The National, Arcade Fire) e masterizzato da Heba Kadry (Slowdive, Bjork, Cate Le Bon).

MACE – “Oltre”
[Island]

MACE torna con un disco interamente strumentale che, pur senza ospitare parole, ripone al centro il tema del viaggio.
Come per il precedente “OBE”, il concept del viaggio è da intendersi nel suo potere trasformativo, il superamento dei propri confini: territoriali, fisici, sensoriali. Il nuovo disco di MACE è un invito ad andare oltre le proprie percezioni, le proprie paure e limiti, il proprio corpo e l’idea che si ha di se stess

ALFIE TEMPLEMAN ““ “Mellow Moon”
[Chess Club]

Tra delizie pop e influenze eighties arriva il debut album di un fanciullo che su queste pagine seguiamo con attenzione da tempo (buttare un occhio per credere nella nostra ‘verde’ rubrica “Brand New”.

SEX PISTOLS ““ “Sex Pistols: The Original Recordings”
[Universal]

Per la prima volta in oltre 20 anni, 20 registrazioni dei Sex Pistol dal 1976 al 1978 sono raccolte insieme per raccontare la storia di una delle band più influenti del mondo.

MARIA BC – Hyaline
[Father/Daughter]

Debut album per Maria BC, artista e musicista di Oakland, dopo l’ottimo EP dell’anno scorso.
Arpeggi di chitarra, note di organi di chiesa (suona il papà ), suoni d’ambienti ‘pescati’ al Prospect Park… qui siamo felicemente nei territori cari a Grouper.

KAITLYN AURELIA SMITH & EMILE MOSSERI – I Could be Your Dog/I Could be Your Moon
[Ghostly International]

Disco dai sapori ambient e movenze sognanti questo “I Could be Your Dog/I Could be Your Moon” che riunisce per la prima volta la compositrice Kaitlyn Aurelia Smith e la cantante e produttrice, candidata ai Grammy, Emile Mosseri.

M ¥SS KETA ““ “Club Topperia”
[Universal]

“Club Topperia” è un ipotetico club della M ¥SS fuori dallo spaziotempo, un luogo sia fisico che spirituale in cui convergono cultura, divertimento, passione. Dal Cocoricò di Riccione allo Studio 54 di New York, dal Piper di Roma al Plastic di Milano, tutto confluisce nelle 16 tracce di questo album in uscita oggi.

MONO ““ “My Story, The Buraku Story (An Original Soundtrack)”
[Temporary Residence Ltd]

Il nuovo album per la monolitica band nipponica è una colonna sonora per un documentario sui burakumin (letteralmente abitanti dei villaggi), un gruppo sociale storicamente emarginato in Giappone e segregato dalla vita civile.

JULIA REIDY – “World in World”
[Black Truffle]

Fingerpicking ed intrecci elettronici per la chitarrista e produttrice di stanza a Berlino Julia Reidy.

WALLIS BIRD ““ “Hands”
[Mount Silver Records/Virgin Records]

“Hands” per me è un simbolo di umanità , connessione e tempo, spiega la cantautrice irlandese di nascita e berlinese di adozione. Umanità  perchè, come i bambini, cogliamo un primo della nostra conoscenza dell’esistenza attraverso la connessione come quando afferriamo il dito di un’altra persona. Questo gesto da solo mostra l’impulso e la vulnerabilità . Se non abbiamo le mani, siamo meno umani? No. Sviluppiamo un altro tipo di ‘zampa’. Connessione, perchè le mani rappresentano la tattilità  e l’espressione, un linguaggio fisico che collega la nostra immaginazione e la nostra realtà  con quella degli altri. Le mani rappresentano il fare, il dare, il ricevere, l’espressione dell’identità . Infine, il tempo, perchè alcuni dei primi esempi di civiltà  erano dipinti a mano sulle pareti delle caverne e alcune di quelle mani senza dita, celebrarono la loro storia.