Ma lo sapevate che nel 2005 un piccolo paesino della Polonia ha nominato una strada “Obi-Wana Kenobiego” ovvero, in lingua polacca, “la strada di Obi-Wan Kenobi“?

Siamo nel 2022 e una delle grandi certezze di quest’anno è una serie tv da tempo aspettata. “Obi-Wan Kenobi” non è solo la serie sequel della prima trilogia (in ordine cronologico, non storico) di “Star Wars”, ma anche un ritorno alla nostra infanzia e a quei due personaggi che un po’ ci hanno accompagnato.

Ewan McGregor e Hayden Christensen non sono per niente invecchiati: se il primo ha visto la sua carriera sempre piena di impegni, il secondo, invece, ha avuto quel periodo di buio poi rischiarato dalla forte luce della Disney grazie a questo progetto. Eppure, non sembra essere passato molto tempo da quei tre film d’inizio 2000. Seppur i segni dell’età  ci siano, il duo è ancora giovane e ben coeso l’uno con l’altro.

Dopotutto stiamo parlando del post ascesa di Darth Vader e dell’esilio su Tatooine di Kenobi, una storia quindi che non finisce in un pianeta di lava con Anakin che urla “I Hate You”, ma va avanti e trova nuove strade e nuovi sviluppi in uno scenario a cui George Lucas non aveva pensato.

La serie racconta proprio l’evolversi di questi due nuovi antagonisti: il primo, Obi-Wan, che veglia sul piccolo Luke; il secondo, Lord Vader, che cerca in tutti i modi di scovarlo per ucciderlo incaricando della ricerca i 3 inquisitori supremi (personaggi sviluppati nelle serie animate del franchising). Se il futuro portatore di speranza nella galassia ha un ruolo marginale in questo nuovo concept, la vera protagonista è la piccola Leia Organa rapita proprio dai cattivi inquisitori per far cadere l’ultimo Jedi (buono) rimasto nella grande trappola escogitata dal padawan dell’Imperatore Galattico.

Il tutto correlato da nuovi personaggi, appartenenti non alla resistenza che noi conosciamo ma ad un nuovo gruppo che cerca di salvare gli ultimi cavalieri Jedi sopravvissuti dopo il fatidico ordine 66. Ma non solo: a farci visita ancora in questo universo troviamo di nuovo il Senatore Organa (tutore della piccola Leia) o lo zio di Luke, Owen, assieme a sua moglie. Insomma un grande contenitore per storici e nuovi fan.

Questo spin-off dell’universo intergalattico oramai targato Topolino, interamente dedicato al grande maestro Jedi, è stato sicuramente una delle uscite più attese. E seppur ci siano alcuni buchi, alcune imprecisioni temporali e narrative, il prodotto finale è di grande impatto e comunque alto livello. Perchè si capisce subito che l’obiettivo non era voler stupire il pubblico con chissà  cosa, ma semplicemente narrare la storia di due grandi personaggi dopo la fine della loro grande amicizia fraterna. Appaga la vista poter rivederli assieme combattere senza sosta e senza pietà , uno pieno di rabbia e l’altro ancora pieno di speranza ma tutti e due desiderosi di far finire quella faccenda una volta per tutte.

Se Alec Guinnes diceva di aver odiato interpretare questo personaggio, tutto l’opposto si vede negli occhi e nelle espressioni di Ewan McGregor. Proprio quest’ultimo ha voluto omaggiare il primo interprete, sforzandosi e riuscendo a imitare quasi la stessa voce. L’onore è sicuramente stato grande, ma anche l’onere non era da meno.

!!! ATTENZIONE SPOILER !!! (ci dovete comunque arrivare)

1- “Hello There”
2- “Did You Ever Hear The Tragedy Of Darth Plagueis The Wise?”
3- “That is the sound of a thousand terrible things all headed this way.”