Dopo quasi sette anni dal suo debutto solista, “Many Moons”, Martin Courtney ritorna con questo suo sophomore, appena uscito per Domino Recording Company.

Scritto tra il 2020 e il 2021, l’album, nato alla notte tardi, mentre i suoi figli dormivano al piano di sopra e sua moglie faceva i turni in ospedale, canta con nostalgia dei “good old days”, che a questo punto erano solo due o tre anni fa.

Prodotto dallo stesso musicista del New Jersey insieme a Rob Schnapf (Beck, Elliott Smith, Guided By Voices), che si è anche occupato delle registrazioni e del mixing, il disco è stato masterizzato dalle sempre sapienti mani di Greg Calbi (Lou Reed, John Lennon, Bob Dylan, Bruce Springsteen) e vede tra i suoi ospiti Matt Barrick, Oliver Hill, Kacey Johansing e Tim Ramsey.

Il nuovo LP si apre con il primo singolo “Corncob”: l’inizio vede solo una dolce chitarra acustica prima che anche il resto della sua band intervenga e ci trasporti su delicatissimi mondi dagli altrettanto leggeri toni psichedelici e dalle fantastiche e nostalgiche melodie che ricordano proprio il suo gruppo principale, vale a dire i Real Estate.

Poco più avanti troviamo invece “Sailboat”, il brano più energico tra queste dieci tracce: un basso fuzzy va a unirsi perfettamente con melodiche chitarre, creando atmosfere deliziosamente profumate di estate, mentre il ritmo rimane comunque piuttosto alto grazie anche al notevole drumming di Matt Barrick (Matt Berninger, The Hold Steady), un musicista dall’ottimo pedigree.

I sapori psichedelici li ritroviamo anche in “Time To Go”, altra piccola e incantevole perla pop, disegnata con synth che sembrano uscire dagli anni ’80 e ricordano da vicino la produzione più recente di un certo Mac DeMarco.

Un buon lavoro Courtney lo fa anche con “Mulch”, un pezzo strumentale di oltre quattro minuti: qui la musica sembra volerci abbracciare e cullare per aiutarci a trovare il relax estivo di cui abbiamo tutti tanto bisogno.

“Exit Music”, infine, è una canzone romantica che, non solo ci regala ancora fantastiche melodie, ma le impreziosisce con l’aggiunta di archi e armonie, deliziando per l’ennesima volta le nostre orecchie.

Martin non rischia troppo con questo suo nuovo album solista, ma sa regalare numerosi momenti magici tra indie-pop e qualche venatura psichedelica: ovviamente non possiamo che godere di tutta questa bellezza sonora.

Credit Foto: Sinna Nasseri