Gli Smile sono il nuovo progetto di Thom Yorke e Jonny Greenwood (prodotto ovviamente da Nigel Godrich) dei Radiohead che, al momento, sembrano invece essere stati messi in pausa.

Il loro debutto è avvenuto in uno streaming per il Glastonbury Festival solamente lo scorso anno e da allora la band inglese, di cui fa parte anche il batterista Tom Skinner dei Sons Of Kemet, ha iniziato a realizzare nuovo materiale sfociato nel loro primo full-length, “A Light For Attracting Attention”, uscito a maggio via XL Recordings: la creatività  dei due musicisti di Oxford sembra non avere limiti e infatti in questo tour a supporto della recente fatica Yorke e soci stanno continuando a testare canzoni inedite e già  girano voci di un possibile sophomore in arrivo nei prossimi mesi.

Dopo gli appuntamenti di Milano e Ferrara dei giorni scorsi, oggi siamo al terzo concerto del tour italiano, che prevede anche tappe a Roma e a Taormina: la location è di quelle incredibili, lo Sferisterio di Macerata, andato totalmente sold-out negli ultimi giorni (3.000 posti). Costruito duecento anni fa dall’architetto Ireneo Aleandri, questo magnifico e imponente luogo aggiunge una maggiore suggestione al live-show degli Smile e già  da solo varrebbe il prezzo del biglietto.

La serata si apre alle nove e mezza precise con “Pana-Vision”: ogni tocco sembra perfetto, la chitarra disegna territori leggeri e cupi, mentre la precisione del drumming di Skinner ci ricorda la sua provenienza dal mondo jazz.

Subito dopo con “Thing Thing” l’atmosfera inizia a cambiare con riff rumorosi ed eccitanti che sembrano uscire da visioni prog, mentre Skinner risulta quasi tribale e pare risentire di influenze Afrobeat: nel finale poi il brano prende una direzione decisamente ipnotica.

“Speech Bubbles”, con le sue tastiere e un drumming decisamente tranquillo, sembra riportarci indietro ai Radiohead con atmosfere a dir poco magiche, la cui bellezza è senza dubbio amplificata dal luogo in cui i tre inglesi suonano stasera.

“Free In The Knowledge” è inaspettatamente rilassata e calma con chitarra e piano che creano un senso di relax, seppur circondato di malinconia: mentre i brividi scorrono puri sulla pelle, nel finale ecco un’altrettanto spiazzante coda post-rock strumentale lunga e strana, ma alquanto bella.

“Waving A White Flag” con i suoi synth modulari ricorda molto certe cose dei Radiohead, mentre godiamo della voce calma di Yorke; in seguito l’inedita “Colours Fly” è un pezzo che continua a crescere fino all’esplosione, quando Jonny e Thom, aiutati dal folle sax di Robert Stillman, sembrano essere entrati in uno stato di trance totale.

“We Don’t Know What Tomorrow Brings”, invece, è il pezzo più “punk” della serata, rumoroso , intenso e pieno di energia, ricorda gli anni giovanili dei Radiohead.

Subito dopo è invece la leggerezza di “Skrting On The Surface” a riportarci su binari decisamente più tranquilli e dai sapori cinematografici: gli arpeggi di Greenwood sembrano perfetti e il drumming dal sapore jazzistico di Skinner fa il resto, mentre la voce di Yorke pare volerci far toccare per un attimo il cielo. Sensazioni davvero uniche!

Il mainset si chiude con la violenza di “You Will Never Work In Television Again”, un brano garage-punk dai toni adrenalinici, in cui appare ancora il sax impazzito di Stillman.

Il sostanzioso encore si apre con “The Same”, in cui sono synth e drum-machine a farla da padroni, disegnando sensazioni cupe e rumorose, ma anche melodie davvero aggraziate.

La nuova “Just Eyes And Mouth” si muove su territori prog-rock e, mentre Jonny sembra ipnotizzato ed esaltato con la sua chitarra, si riescono invece a scorgere, tra il suono del piano e della batteria, alcuni elementi jazz decisamente raffinati.

E’ già  passata più di un’ora e mezzo e dobbiamo dire che siamo rimasti entusiasti del live-show degli Smile, forse lo stesso entusiasmo che i tre musicisti inglesi sembrano aver trovato con questo nuovo progetto che li ha portati a calpestare terreni sonori nuovi per loro. Per ora archiviamo questa serata nella cartella “magia pura”.

Leggi anche il nostro report sulla data ferrarese degli Smile.

Photo Credit: Popcornfud, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons