Guardate bene la foto promozionale di questo film, potrebbe tranquillamente bastare. Perchè, insieme ad altri scorci da paura della costiera amalfitana, che chiaramente potete trovare su google o sul sito di qualche ente per la promozione turistica campano, è la cosa migliore del film.

Se il primo film di questa saga, che si spera verrà  troncata prima di un’inevitabile episodio ligure, ancora aveva qualche motivo di interesse, qui proprio nulla. Ad esempio “Sotto il sole di Riccione” aveva dalla sua le correlazioni con i bei vecchi “Sapore di mare”, che però già  si riducevano a legami di parentela tra i personaggi, perchè Netflix non potrebbe mai produrre una goliardata a-là  Vanzina dei tempi andati. Qui invece abbiamo solo la dotazione di ordinanza: l’amore di mezza età  è possibile, accetta il tuo corpo e chi più ne ha più ne metta.

La storia non ha un momento che sia uno che sia capace di tenerti incollato allo schermo, che anzi ridimensionerai molto spesso per vedere quanto manca e quante gite in barca e tavolate in terrazza dovrai sorbirti ancora.