Dopo il loro convincente omonimo debutto sulla lunga distanza, uscito a gennaio 2019, i Tallies sono ora ritornati con questo sophomore pubblicato dalla Bella Union, che ha di recente messo sotto contratto il gruppo di canadese.

Rinviato a causa della pandemia, il disco è stato registrato a Toronto e prodotto da Graham Walsh degli Holy Fuck (già  al lavoro anche con Metz e Alvvays) e da Dylan Frankland, chitarrista del gruppo dell’Ontario.

“No Dreams Of Fayres”, la prima delle nove tracce che compongono “Patina”, ci porta in un mondo fatato proprio come la voce magica della frontwoman Sarah Cogan che, con la sua delicatezza, riesce a descrivere perfettamente sognanti melodie costruite con chitarre impregnate di reverbero: impossibile non sciogliersi immediatamente.

“Wound Up Tight”, invece, accelera il ritmo e lascia spazio a sei corde rumorose ed effetti che ci portano verso territori shoegaze intensi ed esplosivi.

“Heavens Touch”, posta proprio a metà  del disco, trova un perfetto mix tra leggere influenze psichedeliche e chitarre deliziosamente melodiche e riflessive dai dolci profumi indie-pop che tanto ci piacciono.

Per l’inizio di “Memento” si potrebbe utilizzare quella etichetta che i nostri Baseball Gregg definiscono come climate controlled pop ““ un indie-pop rilassato, nostalgico ed estivo ““ poi, dopo ritmi bassi e deliziosi suoni cristallini disegnati con la sei corde, il coro diventa invece più esplosivo ed eccitante, senza ovviamente perdere nulla sotto il punto di vista melodico.

La conclusiva “When Your Life Is Not Over” non nasconde le sue influenze smithsiane ed è una vera gioia pura potersi tuffare nell’indie-pop degli anni ’80.

In questo secondo LP i Tallies preferiscono camminare su territori famigliari e sicuri, senza voler per forza prendersi troppi rischi, ma la bellezza e la purezza delle loro canzoni e delle loro melodie valgono da sole il prezzo del biglietto: un viaggio di circa trentacinque minuti che vi consigliamo di fare più e più volte per trovare un momento di relax e di freschezza.

Credit Foto: Kate Dockeray