Dieci anni di carriera, anniversario importante per i Sylvan Esso che celebrano l’arrivo in doppia cifra con un nuovo album, “No Rules Sandy”. Un quarto disco più libero rispetto ai tre fin qui prodotti, registrato senza pianificare troppo nè progettare ogni minimo dettaglio. Sedici brani in cui Nick Sanborn e Amelia Meath credono molto, tanto da aver sorprendentemente suonato l’intero lavoro al Newport Folk Festival. Una gioiosa e inaspettata prova generale che proietta nel nuovo mondo creato dal duo e coppia nella vita.

Elettronica riflessiva e soffusi echi dance, rinata voglia di muoversi inquadrata in ritmi spesso minimali, la voce di Amelia Meath sostenuta da sintetizzatori e drum machine che creano un sottofondo sonoro essenziale e verace in “Echo Party” e “Alarm”. Non vanno alla ricerca della melodia ad ogni costo i Sylvan Esso del 2022, preferiscono tessere trame angolose che crescono lentamente e alla distanza tranne forse in “Didn’t Care”, più tradizionale e per questo scelto come singolo. Il risultato è un disco non lineare, un album che abbraccia tutte le stranezze dell’essere vivi ed ha in “Cloud Walker” e “Sunburn” gli spunti migliori.

Selvaggio, strano, catartico” lo definisce la press release ma anche vivo e pulsante, in evoluzione continua. Un work in progress che cambia forma con innata frequenza incorporando messaggi vocali e voci di bambini, registrazioni degli animali che popolano la casa base di Durham (North Carolina) e la frenesia di Los Angeles dove “No Rules Sandy” è stato registrato. Zero regole, molta più intimità  rispetto al passato e la sensazione che il viaggio dei Sylvan Esso sia appena cominciato.

Credit foto: Brian Karlsson