Ah, che bello poter fare qualche domanda ai Manila, dopo tutti questi mesi di fremente attesa capaci di sciogliersi, qualche giorno fa, nel giro di cinque brani (dei quali tre inediti) di un EP, “Partenze“, che abbiamo avuto modo di consigliarvi tra le proposte dello scorso bollettino: i cinque toscani da anni provano a trovare la giusta quadratura di un cerchio che, oggi, sembra davvero pronto per rotolare su ogni strada, verso palchi e cuori aperti all’ascolto.

C’è una strana magia che lega le tracce del piccolo album dei ragazzi, magistralmente prodotte da Leo Caleo; una sensazione di leggerezza che non diventa superficialità  ma che invece si fa trampolino verso un nuovo livello di espressività , raggiunto proprio nella totale compiutezza di un EP che vuole raccontare storie diverse, con la stessa morale (se di “morale” si può parlare) di fondo: la vita, gira che ti rigira, resta una continua “partenza”, un ostinato “traslocare” da una casa all’altra, alla ricerca di una zona di comfort che sia capace di farci sentire, di volta in volta, bene quanto la precedente (che, evidentemente, tanto bene non ci faceva più stare…).

Ecco perchè credo che, oggi, abbia ancor più senso ascoltare “Partenze”, il primo EP dei Manila: dentro ci sono le vite di tutti, e in questi decenni di “traslochi” forzati e necessari le cinque canzoni del mini-album possono diventare un viatico necessario e salvifico verso il movimento. Di questo, e di molto altro, abbiamo parlato con loro.

Manila, un piacere potervi fare qualche domanda. Vi seguo da un po’, come oramai saprete, e mi sono sempre chiesto: perchè Manila? Destinazione esotica (in linea con il titolo del vostro “EP” d’esordio) o c’è qualche motivazione altra dietro la scelta del nome?
E per noi un piacere rispondervi! Mah, guarda, onestamente ci piaceva come suonava e ci evocava qualcosa di vivace, di fresco e per l’appunto esotico. Inoltre, è molto facile da memorizzare, quindi speravamo facesse anche un po’ questo effetto (ahaha). Il collegamento che hai fatto con il titolo dell’EP in effetti è interessante, giuriamo di non averci pensato prima perchè in realtà  il titolo fa riferimento ad altre tematiche all’interno dei brani però, perchè no, collegato al nome della band suggerisce sicuramente una bella meta turistica!

Ecco, raccontateci da dove parte il progetto, che oggi arriva alla sua prima pubblicazione più “densa”. Da dove partireste, per raccontarci un po’ di voi?
Il progetto parte dalla volontà  di quattro ragazzi di volersi fare un po’ sentire, partendo sicuramente dalla provincia e sperando di avere un eco un pochino più ampio divertendosi a comporre brani originali e suonare live. è un percorso iniziato da circa due anni e proprio l’uscita di questo EP possiamo dire che segni la “fine della prima parte” del nostro cammino appena cominciato e che speriamo che non finisca mai!

Tre singoli pubblicati, prima di un EP dal titolo suggestivo, “Partenze”. Credo che la scelta di questo nome per il vostro debutto sul lungo corso meriti una motivazione precisa: perchè “Partenze”?
La motivazione, come hai ben colto, sta proprio nel titolo. Le “Partenze” di cui parliamo sono sia presenti nei testi delle canzoni che contiene l’EP, sia esternamente, nella vita reale del nostro progetto. Le “Partenze” di cui parlano i brani riguardano per lo più legami sentimentali con persone, mentre invece le “Partenze” più “concrete” riguardano il nostro percorso musicale: “eccoci, ci siamo, pronti a partire, adesso tocca a noi e questo è il nostro biglietto di viaggio.

Oltre ai brani già  pubblicati, il disco contiene due inediti che, a loro modo, parlano di “partenze”. Ce li volete raccontare?
Il brano “Segnali” parla a suo modo di due persone che si conoscono e si sono frequentate ma non sono riuscite, molto semplicemente, a capirsi. è come se per un periodo avessero viaggiato assieme per poi prendere due binari completamente opposti. Ciò, probabilmente è dovuto allo scarso interesse, di una delle due persone nei confronti dell’altra, di voler creare un legame “solido” (se così possiamo definirlo) tra i due. Per farla breve: c’è stata una mancanza di comprensione (o di comunicazione) tra i due sulle loro vere intenzioni sentimentali.
“Tra sguardi e bicchieri” invece, rappresenta il tentativo fallito, da parte della persona che parla nel brano, di mettere ordine nella vita di un’altra persona che si è completamente persa nella compulsiva ricerca di qualcosa che neanche lei sa cosa sia. Probabilmente, questa persona è prima di tutto alla ricerca di sè stessa e della sua identità .

“Partenze” è un titolo suggestivo, che a suo modo sembra adatto a raccontare la condizione di una generazione in eterno spostamento, anche “da fermo”: insomma, sembra che la partenza sia allo stesso tempo il desiderio di tutti, e allo stesso tempo la condanna di chi è obbligato a spostarsi costantemente alla disperata ricerca di un luogo in cui, finalmente, stare bene. Voi vi sentite di appartenere a quella categoria di erranti che si muovono per necessità  o per desiderio?
Diciamo che noi siamo un po’ un misto delle due cose: persone che, come tutti, partono in vacanza quando ne sentono il bisogno e musicisti che sperano di dover viaggiare tanto per portare in giro la loro musica e le loro idee. Per adesso, possiamo dire che stiamo bene dove siamo, ma allo stesso tempo speriamo di muoverci per necessità  in futuro. Partire per desiderio, per noi, fa parte di quella volontà  di aprirsi gli orizzonti che appartiene un po’ a tutti noi. Conoscere cose di cui non sapevamo nemmeno l’esistenza può arricchirci davvero tanto e farci crescere come persone. Crediamo che sia un bene per le nuove generazioni avere un po’ questa indole tendente allo spostamento perchè se non va bene, puoi sempre tornare a casa ed è una cosa che noi vorremmo intraprendere, sia fisicamente, che astrattamente con la nostra musica. Musica e viaggio vanno molto d’accordo tra di loro.

In definitiva, esiste un posto dal quale non vorreste più partire? Se sì, quale?
Per adesso non abbiamo un luogo in particolare, diciamo che dove viviamo noi stiamo molto bene e non ci manca nulla, anzi, fortunatamente i membri della band non sono costretti a spostarsi in continuazione per lavoro e ciò ci aiuta a tenere sotto controllo l’organizzazione e la continuità  del progetto. Qualunque sia il luogo dal quale non vorremmo più andare via in futuro, speriamo che esso ci tenga uniti e costanti come casa nostra ci sta tenendo in questo momento.

Manila, grazie per questa bella chiacchierata. A noi non resta che divorare il vostro EP: quest’ultimo spazio lo lasciamo a voi, alla vostra fantasia, per dire un po’ quello che vi pare. Qualsiasi cosa sia, una dedica, un saluto, un ringraziamento, un pensiero libero”…
è stata una bellissima chiacchierata! Salutiamo e ringraziamo voi e chiunque leggerà  questa intervista e”… che le nostre canzoni riescano a darvi l’energia della passione che mettiamo in quello che facciamo. Grazie di cuore, a presto!