I Googa sono stati citati dal nostro Manuel nel suo AGF e hanno solleticato anche la mia attenzione con il loro fresco guitar-pop. Il nuovo singolo “Arcade” gira già  da un po’ di giorni non solo nella mia autoradio, ma anche nella mia testa e allora mi sono detto che un po’ di domande, per conoscere meglio i ragazzi, erano doverose…

Ciao ragazzi, come va? Da dove ci scrivete?
Ciao! Stiamo bene, siamo come sempre un po’ pendolari con la provincia ma in questo momento vi scriviamo da Roma.

Cominciamo dal nuovo brano, “Arcade”. Mi sembra che, per ora, vi muoviate bene sulla breve distanza del singolo. Non sembra però che all’orizzonte ci sia un album o un EP che racchiuderà  queste canzoni o sbaglio?
Per adesso ci stiamo divertendo a lavorare per singoli, in agilità . Anche se ancora non abbiamo in programma niente di preciso, però, cominciamo a sentire il bisogno di applicarci a qualcosa di più ricco e corposo. I singoli usciti nell’ultimo anno probabilmente resteranno dei singoli, ma nei prossimi mesi sicuramente lavoreremo sul nuovo materiale con questa idea di fondo.

Una frase del vostro comunicato stampa mi ha fatto molto ridere: “Attualmente, come sempre, stanno lavorando a migliaia di nuove canzoni, la maggior parte delle quali non usciranno mai“…ma è perchè siete ipercritici verso voi stessi o perchè davvero avete così tante canzoni che ci vorrebbero uscite in continuazione?
Siamo molto prolifici ma allo stesso tempo molto critici con quello che scriviamo. Si viene quindi a creare una montagna di bozze di canzoni che più passa il tempo e più diventa alta, anche perchè la maggior parte di questi brani non arriva mai a definirsi concretamente. In più ci sono canzoni, anche finite, che per ora non hanno trovato una collocazione perchè hanno sbagliato il momento in cui venire fuori o perchè necessitano di un contesto in cui essere inserite che ancora non abbiamo trovato.

“Oblò”, EP del 2019, mostrava una band che si muoveva su trame semplici, immediate, con arrangiamenti snelli e di facile presa, ora invece mi pare che, musicalmente parlando “il peso specifico” delle vostre composizioni stia sempre più aumentando, sbaglio?
“Oblò” è stato il nostro primo lavoro discografico. In quel contesto è stato difficile anche per noi riuscire a chiarirci le idee e capire quale direzione volevamo prendere. Con i lavori successivi abbiamo cercato di migliorare sotto questo aspetto e di avvicinare il modello ideale del suono che avevamo in testa a quello che poi fisicamente veniva fuori. Gli arrangiamenti e le sonorità  in cui ci riconosciamo adesso sono sicuramente un po’ più tortuosi, ma li sentiamo più nostri e più puri.

Con “Futuro” i Googa hanno iniziato a strizzare l’occhio a un guitar-pop, accattivante, piacevolmente rumoroso e coinvolgente, di scuola UK. E la cosa si è consolidata con “Tutto si Muove”. Avete qualche band di riferimento che, diciamo così, usate come punto di riferimento?
Proprio quella scuola lì ci ha nutrito in questo periodo. I nostri riferimenti dell’ultimo anno sono stati soprattutto band come Strokes, Cure, R.E.M. ma anche Verdena e Tre allegri ragazzi morti.

Ma se vi dico che potreste andare a colmare il vuoto lasciato dai Velvet (band che io ho sempre amato, lo confesso), vi arrabbiate?
Assolutamente no. Alla fine anche noi suoniamo in una boy band, soffriamo lo stress e siamo stanchi e fuori forma.

“Arcade”…che bello questo tuffo negli anni ’80. Mi piace molto l’uso delle tastiere, che giocano a creare la linea melodica con la chitarra, che ha un giro micidiale, ma non è così “espansiva” come nei precedenti brani. Ma l’idea del brano da dove arriva?
Il brano nasce come una fuga dalla realtà , dopo una di quelle rivelazioni improvvise in cui si sbatte la testa sulle infinite complessità  e responsabilità  che la vita richiede. Allora abbiamo deciso di provare a togliere una dimensione e vedere che succede a schiacciare tutto dentro un videogame bidimensionale, con le sue poche regole e la possibilità  di inserire una monetina e ricominciare da capo.

La domanda sorge spontanea, ma il vostro gioco anni ’80 preferito?
Insuperabile e iconico Super Mario Bros.

Sembra che tra trap e collaborazioni estive “usa e getta” il caro vecchio “guitar-pop melodico” possa correre il rischio di finire in soffitta…per ora i vostri singoli ci stanno dimostrando il contrario…voi che ne pensate?
Che per quanto le contaminazioni possano essere preziose e la digitalizzazione della musica possa essere il futuro, noi ci siamo trovati in una stanza a suonare insieme spingendo tasti, frustando corde e battendo tamburi. Ci piace fare questo e ci piace ancora tantissimo ascoltare i Beatles.

Grazie ancora per la vostra disponibilità . Cosa avete in ballo per i prossimi mesi ragazzi?
Grazie a voi per la super intervista. Nei prossimi mesi cercheremo di suonare il più possibile dal vivo e nel frattempo ci butteremo a capofitto sui nuovi pezzi.