Attendiamo un regno pallido, di demoni bianchi e di angeli in lacrime, ma quale sarà  la sua vera natura? Cosa si cela oltre le nuvole argentate? Cosa c’è dietro la luce morbida e accecante che si addensa, come fosse brina, attorno alle parole cantate da Samantha Stella, mentre le trame trepidanti, profonde e darkeggianti di Nero Kane assumono la consistenza di un vento che ci mette a nudo, mostrando la natura duale e conflittuale che contraddistingue ogni essere umano? Un amore? Una conoscenza superiore? Una rivelazione assoluta? Vaghiamo alla ricerca di un principio, di un’idea, di una verità  che possa, finalmente, mostrarci ciò che è bene e ciò che è male, al di là  di tutte le ossessioni, le manie, le congetture e le manipolazioni che i diversi portatore di luce e di buio, che incrociamo sulle nostre strade, tentano di insinuare nelle nostre vite.

Cerchiamo un inizio e cerchiamo una fine, poi, però, ci rendiamo conto che esse non hanno alcuna importanza, perchè ciò che ha davvero valenza è quel cammino lastricato di beatitudine e di sofferenza, di incontri ed addii, di passioni corporee e di condivisione spirituale, al quale l’artista italiano dona la consistenza fisica delle sonorità  cinematiche e psichedeliche del suo nuovo disco. Tessiture ombrose e malinconiche, intimamente fragili, ma capaci di superare le divisioni tra le persone, le loro diversità  geografiche, culturali, economiche o religiose, evidenziando come il vero traguardo, la casa perduta, non sia un luogo preciso o un tempo statico, ma sia qualcosa di mutevole e sfuggente, qualcosa che cambia continuamente, che evolve e si trasforma e che era, che è e che sarà  per sempre dovunque ed ovunque.

Dovunque ed ovunque gli otto brani di “Of Knowledge and Revelation” trovino qualcuno disposto a prestar loro fede ed entrare in sintonia sensoriale e celebrale con gli stupefacenti giardini dell’Eden e le dannate ed ostili Malebolge che si celano tra le loro note e i loro versi, facendo sì che ogni ascoltatore sia soprattutto un esploratore alla ricerca della propria salvezza.

Esploratore che non attraversa i mari o i cieli, non si perde negli abissi del cosmo, ma si muove in un ambito altrettanto misterioso, ignoto, pericoloso ed estasiante che è quello delle nostre coscienze, del fallimento e della rinascita, della perdita e del riscatto, tra santi e lacrime, amare e peccaminose prigioni che sono, contemporaneamente, dimore di preziosa speranza per un’anima solitaria che brama comprendere sè stessa, nonchè l’origine nascosta e il significato della propria forza e delle proprie debolezze. Nel frattempo non ci resta che lottare, resistere, guarire, apprendere, chiedere, ispirarsi, lasciando che un poema sonoro intriso di ambientazioni post-rock e no-wave, gotiche e psych-folk, di chitarra e di piano, di synth e di voce, di echi remoti e distorsioni terrene prenda forma dentro e fuori di noi.