Dalla Carolina del Nord arriva il post-punk moderno, melodico e un po’ imbellettato ““ ma assai piacevole ““ dei Secret Shame, un quartetto a guida femminile che sta raccogliendo molte attenzioni dalle parti di Bandcamp, dove il loro nuovo “Autonomy” è stato nominato album del giorno ad Halloween. Una data azzeccata per festeggiare un disco dai toni sinistri e oscuri, con leggere ma abbastanza evidenti influenze goth e deathrock.

La voce della cantante Lena è dolce ma anche grintosa, capace di sovrastare il muro di chitarre distorte e cariche di riverbero che fa da perno a un’opera che, seppur appartenente alla sfera dark, risulta essere piena zeppa di brani dall’animo pop, molti dei quali estremamente catchy tra l’altro (io ci ho sentito, di tanto in tanto e alla lontana, qualcosina dei Paramore).

Undici tracce scritte e registrate da una piccola realtà  musicale che scoppia di energia e già  si sente grande; un bottino di idee fresche e interessanti perfezionate ulteriormente da una produzione di ottimo livello – a cura di Alex Farrar, che si occupa anche del mix.

I Secret Shame, che pure non inventano assolutamente nulla, hanno la determinazione di chi può sfondare senza cedere ai dettami del mainstream. I quattro di Asheville mescolano sonorità  dal gusto antico per dar vita a un amalgama ricco ma non pesante di dream pop, new wave, shoegaze, post-rock, emo e grunge che ha tutti gli elementi necessari per colpire il pubblico dei giovanissimi.

Troppo orecchiabili per il post-punk inteso nella sua forma più genuina? Troppo soffici e melodici per essere considerati realmente gotici? Può darsi. Sta di fatto che i Secret Shame sembrano promettere veramente molto bene. La speranza è di vederli crescere e prosperare. Da non perdere i brani “Luxury Bitch”, “Saccharine Dream”, “Persephone” e “Zero”.

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Secret Shame: Bandcamp