Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto

PHOENIX – “Alpha Zulu”
[Loyaute/Glassnote Records]

Prodotto dalla band stessa e registrato al Musèe des Arts Dècoratifs di Parigi, che si trova al Palais du Louvre, il disco, scritto e registrato dopo la pandemia, segue l’acclamato “Ti Amo” del 2017. Durante l’isolamente da pandemia il lavoro non decollava, quando però sono stati finalmente in grado di rivedersi e riunirsi, i ragazzi affermano: Eravamo quasi in trance. Sentivamo che sarebbe stata un’avventura fantastica creare qualcosa dal niente in un museo. E così con la pandemia abbiamo potuto vivere esattamente questa scena, essere soli in un museo vuoto. Durante il lockdown potevano accedere al museo solo attraverso una porta piuttosto distante che li costringeva a una passeggiata di 10 minuti attraverso stanze buie e vuote, piene di storia e di arte. Le torce del loro telefono illuminavano statue drappeggiate, quadri e anche il trono d’oro di Napoleone. Racconta Christian Mazzalai, chitarrista: Avevo un po’ paura essendoci troppa bellezza intorno a noi, che creare qualcosa potesse essere un po’ difficile. Ma è stato il contrario: non riuscivamo a smettere di produrre musica. In questi dieci giorni abbiamo scritto quasi tutto l’album.

FIRST AID KIT – “Palomino”
[Columbia]

Chi si rivede dopo quasi 5 anni dal precedente lavoro. Questo è il primo disco che registriamo in Svezia da quando abbiamo realizzato il nostro album di debutto “The Big Black & The Blue” 12 anni fa, spiegano le svedesi. Abbiamo lavorato con il produttore svedese Daniel Bengtson nel suo delizioso studio Rymden a Stoccolma. è stata un’esperienza molto divertente. Abbiamo lasciato che la registrazione prendesse tempo, non volevamo affrettare i tempi. E aggiungono: Le canzoni sono state scritte per lo più durante la pandemia. In tempi così bui, la musica sembrava una fuga da tutte le cose orribili che accadevano nel mondo. Volevamo che quest’album fosse più allegro e vivace del nostro precedente “Ruins”, che era un disco di rottura. è probabilmente il nostro disco dal suono più pop. Abbiamo preso ispirazione da ogni parte: vecchi gruppi come Fleetwood Mac, Carole King, Tom Petty, T Rex, Elton John ma anche Angel Olsen, Whitney e Big Thief. Il titolo fa riferimento alla libertà , all’imparare a stare in piedi da soli. Invecchiare e sentirsi più a proprio agio nella propria pelle. Andare a cavallo di un Palomino!.

MOUNT KIMBIE – “MK 3″‹.”‹5: Die Cuts | City Planning”
[Warp]

Le note stampa ci dicono che questo lavoro mostra come Dom Maker e Kai Campos siano cresciuti nel corso dell’ultimo decennio e mostra le due facce della medaglia estetica dei Mount Kimbie, ognuna prodotta interamente da uno dei due membri. Il lato di Dom, “Die Cuts”, è colorato e guidato dalla melodia, prosperando sulla scintilla della collaborazione; quello di Kai, “City Planning”, è tattile e imprevedibile, il prodotto di un viaggio estetico profondamente personale. Le due parti si completano a vicenda grazie ai loro contrasti. Ma per altri versi non sono così diverse. Entrambi gli artisti presentano una visione unica che si distingue dai loro colleghi; nessuno dei due lati potrebbe essere stato realizzato da altri se non dai Mount Kimbie.

CARLA DAL FORNO – “Come Around”
[Kallista Records]

Ritroviamo sempre con piacere Carla dal Forno, che ritorna con il terzo album. “Come Around” arriva su Kallista Records, sua label personale, a 3 anni dal precedente “Look Up Sharp”.
Il primo estratto ascoltato ormai settimane fa è ispirato da un ragazzo con cui suonavo in una band. Ammiravo molto il modo in cui suonava la chitarra, aveva una pennata rilassata, facile e fresca. Un giorno ero a casa a suonare cercando di imitare il suo stile ed è nata la canzone.

PJ HARVEY – “B-Sides, Demos & Rarities”
[Island Records]

La pubblicazione di questa raccolta di canzoni significa molto per me, ha dichiarato Polly Jean in un comunicato. Per ogni canzone di un album che ho scritto ci sono state canzoni di accompagnamento che, per molte ragioni, non hanno trovato il loro posto nel mondo in quel momento, ma che alla fine hanno trovato la loro strada, e non sono meno importanti per essere arrivate dopo. Ha proseguito: In effetti alcune di queste opere meno conosciute sono più vicine al mio cuore. Ora, con la raccolta e la pubblicazione di tutti questi lavori in un’unica versione, mi sento finalmente di dare loro il posto nel mondo che meritano. Spero che vi piaccia ascoltarli tanto quanto piacciono a me.
“B-Sides, Demos and Rarities” completerà  il progetto d’archivio di lunga data della Harvey, che l’ha vista pubblicare ristampe di diversi vecchi album con materiale bonus che spesso includeva rarità  come demo e b-side.

TOM SKINNER ““ “Voices of Bishara”
[Brownswood Recordings]

Solo pochi mesi fa Tom Skinner aveva pubblicato l’importante esordio dei The Smile, band in cui milita insieme Thom Yorke e Jonny Greenwood dei Radiohead, oltre ad avere definitivamente chiuso l’importante avventura jazz dei Sons of Kemet, band guidata dal geniale musicista Shabaka Hutchings.
Ora è arrivato il momento per l’esordio di Tom Skinner, tra i musicisti di punta del nuovo panorama jazz londinese, con l’Ep “Voices Of Bishara” in uscita per la Brownswood di Gilles Peterson.

JASON COLLETT ““ “Head Full of Water”
[Arts & Crafts]

In queste undici nuove canzoni Jason Collett, membro storico dei canadesi Broken Social Scene, perfeziona la sua raffinata arte della scrittura di canzoni, offrendo una raccolta diretta e semplice di elegante folk indie.
Nell’assorbire il tumulto dei tempi, c’è un sacco di merda da scrivere, (mi viene in mente quella frase di Bruce Cockburn, “devi prendere a calci l’oscurità  finchè non sanguina la luce del giorno”) e la sfida è arrivare dall’altra parte con qualcosa di positivo da contribuire dice Collettt. Ho lasciato andare un po’ di spavalderia e ho abbracciato l’intimità , la gioia e la meraviglia. Lo sento nel disco e mi rende molto felice di averlo fatto.

TROPICAL GOTHCLUB ““ “Tropical Gothclub”
[Third Man Records]

Membro stabile dei Queens Of The Stone Age e dei Dead Weather di Jack White, che accompagna anche in tour come membro dei The Raconteurs e per il quale oggi pubblica questo disco (dietro c’è proprio la Third Man Records dell’ex White Stripes), il musicista e multi-strumentista Dean Fertita svela oggi il suo nuovo progetto Tropical Gothclub.
Tropical Gothclub come concetto è una nostalgia futuristica dichiara Fertita, …passando attraverso le sette fasi dell’evasione, comprendendo i messaggi subliminali che ho inviato e ricevuto a me stesso e lasciando che la fantasia porti un machete negli angoli più oscuri della mia mente . Voglio shock da sottocultura e roccia vulcanica

ANNA OF THE NORTH ““ “Crazy Life”
[Elektra Records]

Terzo disco in studio per l’artista norvegese che torna oggi a circa quattro anni di distanza dal precedente “Dream Girl”.

TURNOVER ““ “Myself In The Way”
[Run For Cover Records]

“Myself in the Way”, quinto album della band della Virginia, nasce dopo l’unica pausa in oltre circa 10 anni consecutivi di live in giro per il mondo. Mentre tutto era chiuso i quattro ragazzi hanno trascorso del tempo meditando, dipingendo, facendo volontariato antincendio, facendo skateboard e lavorando nei parchi statali, approfondendo gli interessi e facendo crescere le radici in luoghi in cui non erano stati in grado di vivere la vita sulla strada per così tanto tempo.

DANIEL AVERY ““ “Ultra Truth”
[Mute]

“Ultra Truth” offre un’esperienza di ascolto molto diversa da qualsiasi disco precedente di Daniel Avery:
Questo album mi trova in un posto diverso da dove sono stato prima. I miei album precedenti erano tutti incentrati sull’idea che la musica fosse una fuga o una distrazione dal mondo, ma questa volta non è così. Per me “Ultra Truth” riguarda il guardare direttamente nell’oscurità , non scappare da essa. C’è un modo per superare questi tempi, ma implica tenere vicino a te le persone importanti della tua vita e navigare insieme nel rumore. Questo è un album volutamente pesante e denso, i ganci spesso nascosti in angoli polverosi. Non ho più a che fare con un’euforia con gli occhi velati. “Ultra Truth” è un sogno febbrile distorto di un record: irritato, determinato e vivo.

DRAKE AND 21 SAVAGE ““ “Her Loss”
[Republic Records]

Svelato finalmente l’atteso album collaborativo tra Drake e 21 Savage.
“Her Loss” raccoglie contributi di Noah “40” Shebib, Travis Scott, Tay Keith, Lil Yachty, Young Nudy, Boi-1da e altri. “One More Time” dei Daft Punk è campionata nel brano “Circo Loco”, pezzo nel quale Drake allude alla presunta sparatoria che ha visto coivolta Megan Thee Stallion per mano di Tory Lanez.

PHANTOM HANDSHAKES ““ “A Passport To Remain”
[Records DK]

Con grande piacere ritroviamo oggi il duo composto da Federica Tassano e Matt Sklar. I Phantom Handshakes riportano alle nostre orecchie il loro jangle venato dream, così morbido e avvolgente e dimostrano di non aver perso il tocco magico così sapientamente mostrato nell’ottimo debut album “No More Summer Songs”.

SABABA 5 ““ “Sababa 5”
[Batov Records]

Attraverso queste otto canzoni, i Sababa 5 fondono afro disco, reggae, jazz, funk e una pletora di tradizioni mediorientali, viaggiando nel tempo e nello spazio, tracciando una linea musicale, culturale e geografica dalla Somalia all’Iran, passando per l’Etiopia, il Sudan, l’Egitto e la Turchia, dalla fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 ad oggi. Un groove psichedelico unico che si basa sull’approccio che artisti del calibro dei Daptones hanno adottato per lavorare in modo indipendente, scrivendo, producendo e registrando musica originale, con la loro interpretazione moderna del soul e del funk degli anni ’70.

CONNIE CONSTANCE ““ “Miss Power”
[Play It Again Sam]

Una combinazione straordinariamente efficace di ceppi di british-pop: i versi quasi parlati sono pieni della bellezza abbaiata di Paul Weller; il coro catartico raggiunge vette degne di Florence. Così il The Guardian svelava al mondo questo nuovo lavoro della ventisettenne di Watford. Connie ora hai tutta la nostra attenzione!!!

EZRA COLLECTIVE ““ “Where I’m Meant To Be”
[Partisan]

“Where I’m Meant To Be” è una martellante celebrazione della vita, un’affermativa elevazione nel suono ibrido e sinuoso degli Ezra Collective. Al centro ci sono i temi della resilienza e della resistenza. In particolare, è la storia unica dell’esperienza dei neri britannici e della bellezza e della gioia che le persone della diaspora trovano come prodotto della loro perseveranza e costruzione della comunità . L’album parla alla comprensione del fatto che per così tanti la vita stessa è fondamentalmente difficile, ma per celebrare il bottino offerto a coloro che affrontano le difficoltà  e trovano gli aspetti della vita – sia nella comunità , nelle arti, nella cucina – che ci portano appagamento.

OKAY KAYA ““ “Jolene From Her Own Perspective”
[Jagjaguwar]

Kaya Wilkins, nota come Okay Kaya, è una musicista, modella e attrice americana-norvegese di base in New Jersey, e questo “SAP” è il suo terzo album, secondo per Jagjaguwar dopo l’ottimo riscontro di critica e pubblico di “Watch the Liquid Pour Itself” del 2020 e dell’originalissimo mixtape “The Incompatible Mixtape” dello scorso anno (sempre per Jagjaguwar).
Kaya è quello che si dice una musicista contemporanea, capace di muoversi con dimestichezza tra pop moderno e avanguardia sintetica senza dimenticare di rendere uniche le sue produzione grazie al suo incredibile gusto per gli arrangiamenti tipici delle produzioni lo-fi.

JULIEN CHANG ““ “The Sale”
[Transgressive]

Julien Chang bissa oggi l’ottimo debut album del 2019 (“Jules”).
Questo “The Sale” sulle autorevoli pagine di Stereogum viene così salutato:
…un disco che da assaggi di Pink Floyd e Beach House in egual misura.