A distanza di quasi sei anni e mezzo dal loro sesto LP, “Total Depravity“, The Veils sono ora pronti a ritornare con un nuovo lavoro sulla lunga distanza, “”…And Out Of The Void Came Love” (pre-order), in uscita il prossimo 3 marzo via Ba Da Bing.

Dopo l’uscita di “Total Depravity”, il frontman Finn Andrews pubblicò un album da solista e iniziò un tour mondiale. Una sera, mentre si scatenava al pianoforte in un momento particolarmente intenso, si ruppe il polso sul palco. “Sembra una cosa selvaggia e alla Jerry Lee Lewis, ma è stato un vero e proprio incubo”, racconta Andrews. Ha continuato a suonare e ha portato a termine il resto del tour, ma solo dopo essersi fatto visitare si è reso conto di quanto fosse stata sbagliata quella mossa. “L’osso scafoide del mio polso era morto, cosa che non sapevo fosse possibile. Mia sorella disse che almeno per me era un infortunio davvero ‘di marca’”.

La convalescenza di Finn ha comportato una lunga pausa dai tour, quindi ha fatto quello che sa fare meglio: è rimasto a casa a scrivere canzoni. “Ero ingessato e non potevo usare la mano destra. Ho cantato le linee melodiche, poi ho registrato la parte di pianoforte per la mano destra e poi la parte per la mano sinistra. Avrebbe potuto essere un processo interessante e all’avanguardia se non fosse stato anche profondamente fastidioso”.

Proprio quando la sua mano era guarita a sufficienza per permettergli di tornare a suonare, i Veils si trovarono a dover trovare una nuova etichetta discografica, ma Finn si mise comunque all’opera per realizzare un nuovo disco. Il produttore Tom Healy ha invitato Finn nel suo piccolo studio sotto la vecchia sala da ballo del Crystal Palace, a Mount Eden, e hanno ascoltato le legioni di canzoni che aveva accumulato nel corso dell’anno precedente.

“Tom è stato incredibilmente paziente, è stato un processo davvero laborioso: ho portato lì un sacco di cianfrusaglie e abbiamo dovuto setacciare tutto per cercare di trovare le parti che valeva la pena salvare”.

Dopo altri due anni di registrazioni intermittenti tra un blocco e l’altro, la moglie di Finn rimase incinta e cominciarono ad arrivare altre canzoni.

Quando le canzoni furono registrate, fu chiaro che organizzare l’album in due metà  si adattava meglio a un materiale così vario, ma il significato delle canzoni nel loro insieme ancora sfuggiva ad Andrews. “Poi è nata mia figlia e improvvisamente l’intero disco ha avuto un senso per me”, dice. La musica stava raccontando una storia e, stranamente per i Veils, sembrava avere un lieto fine.

Il risultato di tutti questi anni di interrogativi, lockdown e precaria incertezza è il nuovo magnifico doppio album dei Veils “… And Out Of The Void Came Love”. è un album destinato a essere ascoltato in due sedute, con una breve pausa nel mezzo, o, come indica Andrews: “Fatevi un caffè o fumate una sigaretta – ma non tagliate il prato o andate al cinema o altro, ci vuole troppo tempo”.

Il primo singolo si chiama “Undertow” e lo potete ascoltare qui sotto.

Finn dice del brano: “L’anno prima di iniziare a scrivere questo album, pensavo davvero che non avrei mai più scritto un altro album. Avevo chiuso. Mi ero irrimediabilmente rotto un polso sul palco. Poi questa canzone è scesa dal tubo di scarico e sembrava davvero volermi spingere ad andare avanti. è, in modo abbastanza imbarazzante, una canzone sullo scrivere canzoni, scritta in un momento in cui, lo ammetto, ero emotivamente molto debole. Entrambi i miei genitori sono scrittori, e anche se sono grato a questo per la vita che continua a permettermi, si tratta di un’eredità  genetica complessa”.

“”…And Out Of The Void Came Love” Tracklist:
1. Time
2. No Limit Of Stars
3. Undertow
4. Bullfighter (Hand Of God)
5. The World Of Invisible Things
6. Epoch
7. Diamonds And Coal
8. Rings Of Saturn
9. Made From Love With Far To Go
10. The Pearl
11. Someday My Love Will Come
12. The Day I Meet My Murderer
13. The Ocean & The Storm
14. I’ve Been Waiting
15. Cradle Song

Photo Credit: Matt Hollyoak