Dopo il fortunato esordio sulla corta gittata con “Deeper Than Holy” (curiosità , il vinile su eBay era arrivato a costare anche oltre 300 sterline…) ed aver aperto a Knebworth per Liam Gallagher, riecco il quintetto inglese dei Pastel.

“Isaiah” conferma quanto di buono avevamo fiutato: siamo in territori che flirtano con lo shoegaze di evidente matrice brit e un acido pop-rock a trazione chitarristica, dove i numi tutelari sono mostri sacri come The Stone Roses, The Charlatans, The Verve e The Brian Johnstone Massacre.

Sicuramente derivativi, ancora da plasmare per peculiari tratti distintivi, sguardo ben fisso indietro agli anni ’90, i Pastel mettono sul piatto però doti fondamentali: gusto, talento, passione.

Photo Credit by Matt Enyon