Era il 2006 quando usciva “Clerks 2”. 16 anni dopo ecco che Kevin Smith ci riporta nelle vite di Dante e Randal e, diciamocelo subito, lo fa per chiudere un cerchio cinematografico, certo, ma credo, essenzialmente, per riguardare con affetto alla sua stessa vita e carriera, (ri)partendo da quell’esordio datato 1994 che tanto gli ha dato fama e notorietà .

Torniamo al Quickstop dove tutto era iniziato e, con l’espediente di girare un film sulla vita e il lavoro di Randal come commesso si lavora forte sul piano della nostalgia. L’idea dell’infarto è ovviamente figlia della stessa situazione capitata allo stesso Smith che, in questo terzo episodio, sembra volerci proprio far accusare il peso degli anni passati (a noi spettatori e fan della “saga”, ma anche ai suoi interpreti stessi), come se il cinismo e il dialogo sporco di Randal questa volta, dopo tanti anni, non riuscissero più ed elevarsi e fare breccia, ma anzi, ora quello che emerge è l’importanza dell’amicizia, il rimpianto del tempo passato, delle cose perse, con una malinconia di fondo che fa prevalere la lacrima alla risata. In un certo senso è il segnale che siamo diventati tutti più grandi e non è più tempo di partite a hockey sul tetto, fregandosene di tutto e tutti, forse è arrivato il momento del riepilogo di un vita, mettendo sulla bilancia cose fatte, speranze e ambizioni mai realizzate. Gli eterni ragazzi dei primi due film ora sono cresciuti e devono fare un bilancio. E potrà  rivelare tante crepe inaspettate o lutti mai elaborati.

Si sorride ai provini del film (con qualche cameo delizioso), a qualche folle cambio di look di Elias che si trasforma pure in King Diamond, nei balletti di Jay, ma manca proprio il punto forte che caratterizzava “Clerks”, ovvero l’interazione con la clientela, che nei film precedenti creava deliziose micro-scenette nel film stesso. Anche i dialoghi stessi, punto di forza di Smith, non sono graffianti come ci si potrebbe aspettare.

Solita cura nella colonna sonora, ma questo non c’era nemmeno bisogno di dirlo.

In conclusione, per noi fan incalliti sarà  un tuffo nel passato, con alcune scene e battute storiche del primo film (e pure tanti eroi che fanno la lor comparsa a distanza di tanti anni, tranne Lisa Spoonauer, scomparsa purtroppo nel 2017 e a lei è dedicato il film) che vengono riprese (il numero 37 ritorna inevitabile!!!) e i riferimenti a “Guerre Stellari” che abbondano: potremmo definirlo un film per veri completisti e per chi sa a memoria le frasi del primo film, per gli altri, ecco, la vedo un po’ dura.