Sono decisamente variegati e inafferrabili questi Nordic Sad. Sanno essere evocativi e suggestivi con i loro synth e questa voce che rimanda a Bowie, ma guai a credere che sia facile entrare nel loro mondo. Il primo brano “Digital Addict” è un post punk secco e tesissimo, una corsa a testa bassa che ci lascia senza fiato, ci sia spettano abrasioni a non finire e invece ecco che già  con “Child’s Lament” si entra in un morbido sogno syntetico, una specie di ninna nanna che ci accarezza con suoni avvolgenti. “Fresh Cuts” è quasi epica. Un mid-tempo che lavora su un taglio “da stadio”, con ancora i synth chde fanno il loro dovere. “Don’t Fear The Signs” mostra il lato più oscuro e tenebroso della band e lascia davvero il segno. 6 minuti che vanno in crescendo, con la band che crea un climax pazzesco, come se ci trovassimo davanti dei Cure pronti però a una notevole esplosione sonica nel finale.

Conoscevamo già  il bellissimo singolo “Here To Survive”, che, per quanto mi riguarda resta il brano più bello delll’intero EP, magico, cangiante e suggestivo.

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