Da dove partiamo?

Iniziamo dall’antefatto. Fino al 2021 Morrissey non trovava un’etichetta che volesse pubblicare il suo album già  pronto, in realtà  non ne trovava una che avesse intenzione di soddisfare le sue richieste, la cosa era strana…come può, uno dei pochi artisti rimasti che vanta un fedelissimo seguito di fan e di conseguenza garantisce vendite sicure, non trovare nessuno che lo pubblichi?

Lo stesso Morrissey nel 2021 dichiarava “Quasi non importa che l’album sia notevole. Quasi non importa che tu abbia un pubblico dedicato. Queste non sono più considerazioni importanti“, eppure nessuno si faceva avanti, in fondo l’ultimo “I’m Not A Dog On A Chain” aveva risollevato la sua figura dopo i mezzi flop di “California Son” e del decisamente deludente “Low In High School“, il peggior album (per chi vi scrive, ovviamente) della sua carriera.

Le vendite come al solito non erano state poi così deludenti, eppure la BMG lo silura e per il buon Moz si apre un periodo senza etichetta discografica e mentre “Bonfire of Teenagers” prende forma e risulta già  pronto, nessuno si fa avanti, o meglio non si presenta con la tavola apparecchiata come vorrebbe lui.

Questione di soldi? Anche, ma non solo, Morrissey è uno che pretende e possiamo dire che fa anche bene, vuole una produzione all’altezza del suo nome, di certo non gli passa neanche nell’anticamera del cervello di autoprodursi, perchè lui è un outsider, uno che dice cose che neanche i fan vorrebbero ascoltare, è uno delle poche rockstar old style ancora in giro.

Finalmente si presenta la Capitol Records, un grande nome, viene annunciata l’uscita per febbraio 2023, e sembra tutto andare per il meglio, ottima anche la scelta di Andrew Watt per la produzione e intrigante la presenza nell’album di diversi ospiti tra i quali Miley Cyrus, Iggy Pop, Chad Smithe, Flea dei Red Hot Chili Peppers.

Tutto bene quindi? A prima vista si, ma arrivano alcune notizie che fanno nascere qualche dubbio e che non tutto proceda come dovrebbe.

La prima è che la Capital Records distribuirà  “Bonfire of Teenagers” in tutto il mondo meno che in Inghilterra, la cosa sembra una stranezza considerata l’importanza dell’etichetta, viene naturale porsi alcune domande. Come mai una etichetta discografica di questo livello non lo distribuirà  proprio nel posto dove Morrissey vende di più, in altri termini come mai non ha acquisito questo diritto e chi lo distribuirà ? Possiamo pensare con malizia che forse Morrissey abbia firmato un contratto che non lo ha soddisfatto pienamente sotto il profilo economico e quindi ha tenuto fuori proprio l’Inghilterra?

Typical me, typical me, typical me I started something and now I’m not too sure…

Ed ora, esiste forse qualche problema con la Capitol Records? Nel frattempo l’uscita dell’album prevista per febbraio 2023 viene rimandato a data da destinarsi, e Morrissey annulla alcuni concerti tra cui uno a Los Angeles che abbandona dopo 30 minuti perchè sentiva freddo, ecco ora potrà  finalmente cambiare l’inizio di “First of the Gang to Die” con ……Los Angeles you are so cold.