“Who Will Cut Our Hair When We’re Gone” è senz’ ombra di dubbio il miglio disco Canadese degli ultimi 5 anni. Andrei anche a disturbare il decennio se non cozzassi direttamente contro Mt. Zion e Godspeed Your Black Emperor!, ma tant’è, spero si accontentino del primato quinquennale. Dicevo, The Unicorns, grandissimo gruppo, sicuramente una delle risposte più credibili ai Pavement, mai formulate. Poi la dichiarazione del nostrano Ramazzotti (direttamente da un intercettazione telefonica):”Adoro gli Unicorns, se si sciolgono lascio la musica”. Capirete perciò che la clamorosa notizia del 2005, lo scioglimento degli Unicorns, fu più che altro un atto d’amore verso la musica tutta.

Ma ora, il terzo giorno, per chi non si è arreso, per chi ha sperato ed atteso, ecco la resurrezione: The Islands. Nome pessimo, copertina pessima, titolo pessimo, ma come sound ci siamo ancora. Sghembità  frullate fra indie rock ed elettronica, episodi sicuramente figli di preesistenti registrazioni Unicornsiane e perciò sacrosanti. Tra Pavement, Pixies, Fuck, Neutral Milk Hotel e tanta tanta neo-psichedelia ci sono i The Island. Per ora uno dei dischi migliori del 2006, Poplitical Incorrect come solo uno sgambetto o uno sputo in un occhio gratuiti sanno essere. Da avere.

P/s Interessante pure il documento fotografico che mostra nell’ ordine left-to-right: Sarah Neufeld (violin, Arcade Fire), Nick Diamonds (Islands), Mark Lawson (audio engineer), Richard Parry (upright bass, Arcade Fire), Jamie Thompson (Islands), Becky Foon (cello, A Silver Mt. Zion e Esmerine).

Credit Foto: Liam Maloney