Fine dell’estate. Fine del primo grande weekend, cominciato come al solito col quiz del giovedì (in cui nessuno vince il premio finale) e continuato con la solita routine, il venerdì sera a Glasgow con gli amici (una sola macchina e qualcuno che prende il treno): file saltata fuori dai pub, ragazze carine che il giorno dopo sono inguardabili, sosta alla stazione di servizio della Esso, rissa con vecchi punk sui Rangers, pile di lattine nell’appartamento di Morag (dove nessuno riusce a prendere sonno). Sabato la stessa storia, (balli, abbracci, ecc.) + giro del parco di notte a guardare le tombe. Domenica pomeriggio appartamento di John a guardare i Simpsons; la sera pub, un sacco di gente conosciuta (incluse ex-girlfriends); orribili tentativi per rimorchiare qualcuna. Ritorno a Falkirk in nottata e camminata a piedi fino casa. Pioggia, naturalmente.
Aidan:
Eccoci di ritorno in questa merda!
Malcolm:
Tra Glasgow ed Edinburgo, il niente più assoluto…
A: E così, dopo tanto tempo, quest’inverno sarò libero…
M: Che cazzo te ne frega? tanto ormai siamo diventati delle pop-star: copertina di NME, sell-out tours e un sacco di hits…
A: Però la cocaina dalle tette di una modella…
M: Già , quella ci manca…
A: Cazzo! oggi mi sento più nostalgico del solito.
M: Dovresti darci un taglio con tutto quel formaggio…
A: Mi viene da pensare a quando ci siamo conosciuti…
M: Ehi, frena frena! Io non sono quel tipo di persona…
A: Ma no: che cazzo hai capito? Intendevo quando abbiamo messo su la band, nei primi anni Novanta…il gadget erotico su quel magazine porno…
M: Quella è stato davvero una cannonata!
A: Il demo alla Chemikal Underground e il primo singolo, “The First Big Weekend”…
M: Decisamente uno dei nostri pezzi migliori!
A: Credo che nessuno scriva canzoni oneste e brutali, come dovrebbe essere…
M: Ti ricordi quel pezzo sulla violoncellista dei Belle & Sebastian (“I Saw You”)?
A: Voglio dire, chi è quel pazzo che parlerebbe di scoregge, sveltine e maniaci sessuali, lavori di merda, pasticche, lager, feticismo per gli indumenti intimi, qui a Falkirk? Modestamente, io credo che siamo andati oltre un semplice “Jarvis Cocker meets Trainspotting: questa è vita”, cazzo!
M: Io però penso che negli album ci siamo preoccupati un po’troppo di fare un “buon lavoro” e che i nostri b-sides e live potrebbero mostrare un lato ancora più vero e rilassato di noi stessi…ah, vaffanculo! mi sento una specie di recensore gay di quel sito…come si chiama?
A: Indie For Bunnies?
M: Quello, cazzo!
A: Però forse hai ragione: con i nostri arrangiamenti di basso, chitarra, organo, ecc.
potremmo fare una specie di compilation, come quelle che escono sui settimanali…potremmo aggiungerci qualche remix, qualche pezzo nuovo, qualcuno suonato da John…
M: personalmente, mi sembra un’idea grandiosa: mi sono rotto il cazzo di tutte queste storie…senza rancore – s’intende! Inoltre penso che The Last Romance sia la fine più logica: a chiunque piace un happy ending!
A: Una raccolta che serva sia da introduzione agli Arab Strap, sia come finale per tutta quella gente che ci ha seguito lungo questi anni.
M: Però, cazzo! Deve essere una cosa fatta come si deve! Che catturi l’essenza della band!
A: Sono d’accordo: anche se le canzoni raccontano la maggior parte della nostra storia, il disco deve comunque mostrare il disincanto dei nostri cuori neri e infranti. Comunque, detto fra noi, anch’io mi sono rotto il cazzo di essere maledetto/benedetto e di sputare sempre verità  amare dalla bocca; e soprattutto di questa voce da decadente sfigato, che fuma due pacchetti di sigarette al giorno…
M: Ma che pezzi ci mettiamo? Non vorrai che mi metta a riascoltare tutta la triste merda che abbiamo seminato in questi dieci anni!? Ne ho avuto già  abbastanza di vomiti e lacrime…
A: Cazzo! Non puoi essere così debosciato, anche per l’ultimo disco! Mi fai proprio incazzare quando fai così! Se avessi ancora un briciolo di forza, ti mollerei un cazzotto fra i denti!
M: Merda, stavo solo scherzando! Stai diventando intrattabile! Dovresti darci un taglio con tutto quel formaggio…
A: Forse hai ragione: tutto quel cheddar…comunque, io ci metterei (oltre a “The First Big Weekend”, che è ormai diventato un classico) “The Clearing”, col piano, la voce distorta e tutto il resto; e “Blood”…
M: Sarebbe figo inserirci la versione del nostro debutto dal vivo…per conto mio bisogna considerare “Rocket, Take Your Turn”, con la combinazione di archi e beat che assomiglia molto ai Mogwai; e poi anche “Turbulence”; e sicuramente i violini e le trombe alla Belle & Sebastian di “The Shy Retirer”…
A: Vabbè, dai: sono quasi arrivato. ci penseremo stasera…
M: Al The Hug, allora…