“So This Is Goodbye”, così recita il titolo della nuova release dei Junior Boys. Speriamo che sia solo un modo di dire perchè dopo un album di questo livello credo che non potremo fare a meno di loro tanto facilmente. La formazione che attualmente comprende Jeremy Greenspan e Matthew Didemus ha pubblicato questa seconda prova lo scorso settembre bissando il successo dell’esordio del 2004.

Acclamato dalla critica, “So This Is Goodbye” non è certo uno di quei dischi che colpisce fin da subito. Va invece metabolizzato un po’ per volta in rilassata solitudine e apprezzato ascolto dopo ascolto.

Stiloso e ballabile questo nuovo album mescola generi diversi con grazia e leggerezza: evoca i classici gruppi synth pop metà  anni ’80 (Depeche Mode, New Order, Pet Shop Boys“…) gioca con ritmi dub, microhouse ed echi new wave legando il tutto con una certa dose di malinconia.

La voce di Jeremy Greenspan è assolutamente struggente, in “Count Souvenirs” ricorda a tratti Dave Gahan, ma con più classe. “In The Morning” è un pezzo straordinario, giocato sul contrasto fra un ritmo hip hop trascinante e la sua voce calda e sussurrata.

La title track a seguire e poi “Like a Child” sono incredibilmente dolci, romantiche e malinconiche mentre “Caught In A Wave” ondeggia su una base downtempo. Il disco si chiude con una cover di Sinatra “No One Cares” e con “FM” una languida ballata synth.

Davvero un bellissimo album di eleganti melodie, una raccolta di perle electro-pop che, come dice Mark Fisher su loro sito ufficiale:
invokes a globalized world in which we are all tourists – at home everywhere and nowhere, constantly connected but always alone.