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C’è quella ragazza con cui ti trovi bene, con cui ti diverti e ami trascorrere qualche ora spensierata. Lei ti ascolta, ti fa divertire, è una buona amica, e non è poi nemmeno così male, carina e dolce. Allo stesso tempo sai che non brucerai mai per lei, che il fuoco della passione non si accenderà  mai e che nulla potrà  evolversi in qualcosa di diverso. Lo sai, e in fondo non capisci il perchè e ti dispiace pure. Forse è la vita che ti prende in giro o è semplicemente che tu sei un dannatissimo stronzo e ti innamorerai della prima che sarà  pronta a spezzarti il cuore e a rendere le tue notti insonni. Siamo così autolesionisti da essere consapevoli della nostra autodistruzione con largo anticipo, e nemmeno questo serve a salvarci il culo. Questo disco è proprio come quella ragazza, che non ha niente di sbagliato, non ha una virgola fuori posto, ma alla fine non si fonderà  nel tuo lettore per i ripetuti ascolti. No, non lo farà . Mark Gardener, ex leader dei Ride, pubblica due anni fa sul suolo americano questo debutto da solista, giunto a noi solo adesso (almeno ufficialmente, lo so, non vivo nel mondo delle fiabe). L’album è inteso come raccolta di canzoni che lui ha composto nel tempo, per cui la gestazione del lavoro è stata abbastanza lunga. La scaletta è discretamente eterogenea e ci presenta un cantautore sicuramente navigato e che sa scrivere canzoni, prettamente chitarristiche e che non disdegnano inserti sintetici e come nella suggestiva title track. Si predilige, però, un approccio classico alla forma canzone dove episodi elettrici (splendida l’iniziale Snow in Mexico) si alternano a brani acustici che virano leggermente in atmosfere bucoliche anche se lontane da un approccio folk tout court. Come accennato prima, non c’è niente che sia sbagliato, eppure si avverte una massiccia dose di mestiere che non brucia di passione e non trasmette l’urgenza di dire qualcosa o di esprimerla semplicemente con la musica. Manca un po’ di anima, a mio avviso necessaria per farti tornare a mettere su questo disco una volta ancora, soprattutto in un momento in cui le uscite discografiche si susseguono a ritmi vertiginosi. Si soffre di bulimia di ascolti di questi tempi, e tutte queste pubblicazioni di caratura buona ma non eccelsa rischiano di urtarsi l’una con l’altra e di togliersi spazio a vicenda. In definitiva un buon disco, ma proprio come quella ragazza di cui prima, difficilmente ci si tornerà  su per più di qualche ascolto sporadico e rassicurante. Non è poco, ma siamo assolutamente lontani dal “tutto” di cui abbiamo necessariamente bisogno.

Cover Album
Mark Gardener Official Site
Goldrush Official Site
Mark Gardener MySpace
Goldrush MySpace
These Beautiful Ghosts [ UFO – 2007 ] – BUY HERE
Similar Artist: Goldrush, Ride, Richard Hawley
Rating:
1. Snow In Mexico
2. Getting Out Of Your Own Way
3. To Get Me Through
4. Magdalen Sky
5. Rhapsody
6. Summer Turns To Fall
7. Beautiful Ghosts
8. Flaws Of Perception
9. The Story Of The Eye
10. Where Are You Now?
11. Water And Wine
12. Gravity Flow
13. Dreams Burn Down
14. Turn (Demo)
15. Twisterella (acoustic live in NYC)